Il collaboratore di Giustizia, interrogato dalla Direzione Nazionale Antimafia ad agosto, ha riferito che Dell'Utri avrebbe fatto da tramite nel riciclaggio di denaro proveniente da un traffico di droga dalle cosche nell'attività di realizzazione di Milano 1 e Milano 2 di Silvio Berlusconi.
IL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA - Grado, molto vicino all'ex stalliere di Arcore, il mafioso Vittorio Mangano, ha anche parlato di un piano della mafia dei clan sconfitti dai corleonesi per uccidere lo stesso Mangano. Questi, alleatosi con Totò Riina, voleva subentrare ai boss Teresi e Bontade nella gestione del flusso di denaro da riciclare nelle attività dell'ex premier, perciò Grado, alleato dei due capi mafia uccisi dai corleonesi, avrebbe deciso di eliminarlo stringendo un accordo con i clan perdenti della camorra che avrebbero dovuto eseguire il delitto. Il particolare sarebbe stato confermato dal camorrista pentito Bruno Rossi del quale il pg ha chiesto l'interrogatorio. Sulle istanze la difesa del senatore, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Di Peri, si è riservata di interloquire alla prossima udienza del 7 ottobre, Data in cui la Corte deciderà se ammettere le deposizioni dei due collaboratori di giustizia.