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07/10/2012 16:11:02

La Cgil propone una legge sull'utilizzo dei beni confiscati

Ci auguriamo che il percorso che faremo per raccogliere le firme e il sostegno popolare che ci sarà intorno a questa proposta possano contribuire a far tornare il dibattito politico sui temi della legalità democratica e della sua convenienza come elemento centrale, per tornare a credere in un futuro migliore per il nostro Paese". Queste le parole pronunciate giovedì 4 ottobre da Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, a Roma, nella sede della Fnsi, in apertura del suo intervento durante la presentazione pubblica della "Campagna per la Legge di Iniziativa Popolare sulle aziende sequestrate e confiscate", promossa dalla Cgil. La proposta di legge propone un piano di intervento per garantire la tutela dei lavoratori e delle attività imprenditoriali delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie che rappresentano, oltre che l'emblema della lotta dello Stato contro la pervasività delle organizzazioni criminali nel nostro tessuto economico, un'opportunità concreta di lavoro che non può essere sprecata. "Parlare oggi di legalità democratica non è assolutamente facile - ha continuato il Presidente - e una buona gestione nella legalità delle aziende confiscate alle mafie può dimostrare concretamente che è possibile creare lavoro vero per un'imprenditoria sana. Questo può diventare il modo migliore per far toccare con mano che la legalità conviene e che il nostro Paese può trovare su quel terreno la spinta per guardare al futuro in maniera credibile". "Siamo convinti - ha concluso Campinoti - che combattere l'evasione fiscale, la corruzione e contrastare le mafie sia il modo con cui questo Paese può risanare i propri conti e tornare a crescere da un punto di vista economico. Invitiamo quindi tutti i concittadini a sottoscrivere questa proposta di legge e a sostenerci nella raccolta di firme. Per noi amministratori pubblici che ci impegneremo nel sostegno di questa campagna è un'ulteriore buona occasione per gridare al Paese che non siamo tutti uguali e che una buona politica esiste".