Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
07/10/2012 04:12:10

Credito e risparmio, cambiano le regole in Sicilia

Ne da' notizia l'assessore all'Economia dell'Isola, Gaetano Armao, che aggiunge: "Un provvedimento di portata storica che, dopo sessant'anni (il testo precedente risaliva infatti al 1952) attribuisce alla Sicilia strumenti normativi moderni e coerenti con l'ordinamento europeo".

"Il testo, che scaturisce dalla collaborazione tra la Regione e la Banca d'Italia - spiega Armano -, regola le competenze regionali sulle banche, a partire dall'avvenuto riconoscimento dell'Osservatorio regionale sul credito (che e' diventato un riferimento anche per il legislatore statale, che lo ha recentemente introdotto a livello nazionale), il cui compito e' quello di monitorare le condizioni bancarie praticate in Sicilia a famiglie e imprese, adottando iniziative conseguenziali nel confronto costante con il sistema bancario regionale".

Il l sistema del credito e del risparmio era vincolato agli schemi obsoleti del giugno 1952. La Sicilia disponeva di due istituti come il Banco di Sicilia e la Cassa di Risparmio ed altre piccole banche locali. E non c’erano neppure i vincol i europei. La materia era regolata dal Consiglio regionale per il Credito e il Risparmio. Tra gli obiettivi delle norme varate - puntualizza -Armao -  c’è il riconoscimento dei poteri della Regione in materia sulle licenze bancarie, sui provvedimenti dell’espansione territoriale, sullo statuto.
«Il nostro problema - ricorda Armao - era che dovevamo attuare norme del 1952 con un ordinamento che nel frattempo si era trasformato. Adesso abbiamo un sistema assolutamente innovativo il più innovativo delle regioni italiane, compatibile con l’ordinamento europeo e concordato con la Banca d’Italia».