Condannato a 7 anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, Nasca, era accusato di aver favorito il boss di Trapani Vincenzo Virga nel tentativo di riappropriarsi di un bene confiscato alla mafia, la "Calcestruzzi Ericina". . I mafiosi, infatti, pare avessero commissionato proprio al direttore dell’agenzia del demanio di Trapani, Francesco Nasca, di sottostimare il valore della Calcestruzzi Ericina, per poi acquistarla. L’operazione era stata sventata dall’allora prefetto Fulvio Sodano.
Appena insediatosi a Trapani il prefetto Sodano si era reso conto che sui beni confiscati alla mafia c’era qualcosa che non andava. Nei migliori dei casi restavano abbandonati, nei peggiori i mafiosi continuavano a farci i propri comodi. Come nella palazzina a tre piani in cui, nonostante la confisca, il boss Vincenzo Virga continuava a vivere con la sua famiglia. Il prefetto ordinò lo sgombero e nel 2001 il direttore tributario dell’Agenzia del Demanio, il geometra Francesco Nasca, consegnò le chiavi a Salvatore Lo Bue, un prete di frontiera impegnato in molte battaglie per la legalità che in quella casa avrebbe dovuto insediare una comunità giovanile. Quell’assegnazione durò solo qualche giorno: per qualche cavillo burocratico spuntato chissà come, l’Agenzia del Demanio di Trapani annullò il decreto. E quella palazzina rimase vuota per altri otto anni.
Il Tribunale oltre ad avergli sequestrato beni per dieci milioni di euro, lo aveva obbligato a pagare una provvisionale di 20.000 euro per ciascuno degli Enti che si erano costituiti parte civile al processo: i comuni di Trapani, Erice e Valderice, la provincia e Confindustria Trapani.
L'accusa era di " essersi attivato, negli anni in cui esercitava l'incarico, per aiutare la famiglia mafiosa capeggiata da Francesco Pace a riacquistare i beni alla stessa confiscati".
Nasca è in pensione dal 1° Gennaio 2009.