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19/10/2012 04:06:16

La Provincia e il settore "affari legali". Interviene anche il consiglio: "Non limitate l'Avvocatura"

 La notizia, pubblicata in occasione del passaggio a Trapani della commissione antimafia, ha avuto una vasta eco, è stata ripresa da altre testate e diversi politici hanno espresso giudizi negativi perchè sulla base del provvedimento di Giunta n. 201 del 24 luglio 2012 - oggetto della discordia -  c'è il rischio che la Provincia  non si costituisca più parte civile nei processi per mafia, a cominciare da quelli sull’omicidio di Mauro Rostagno e contro il boss latitante Matteo Messina Denaro. " E' opportuno e necessario precisare  che non si può fare di tutta l’erba un fascio - dichiara il Presidente del consiglio Poma - che non si possono coinvolgere o attribuire responsabilità a chi, come il Consiglio Provinciale di Trapani, si è sempre schierato a sostegno dell’affermazione di una cultura democratica antimafiosa, della trasparenza e della legalità".

Lo ha affermato, a nome dell’intera Aula, il Presidente Peppe Poma, intervenendo in Consiglio nell’ambito del dibattito sulle conseguenze provocate dalla deliberazione di modifica del regolamento del settore legale adottata dall’Amministrazione-Turano oggi non più in carica.

"Nel caso specifico – ha proseguito Peppe Poma – cioè nei riguardi dell’importantissimo tema della costituzione o meno di parte civile, da parte dell’Ente Provincia, nei processi penalmente rilevanti e soprattutto contro la criminalità organizzata e mafiosa, non si può non evidenziare che la Conferenza dei Capigruppo e l’intero Consiglio Provinciale hanno sempre tenuto, fin dal primo momento, un atteggiamento pienamente corretto, sia sotto il profilo politico-amministrativo che dal punto di vista morale, chiedendo la revoca della delibera in questione. Tale posizione è stata assunta ed espressa con chiarezza e determinazione, con tutti i mezzi istituzionali disponibili".

In consiglio gli interventi più duri su questa delibera sono stati fatti dai Consiglieri Flavio Coppola e Salvatore Daidone,  dai quali è venuta la richiesta, forte e chiara,  di revoca della  delibera, ma anche della n. 202, sempre del 24 luglio 2012, concernente alcuni adempimenti consequenziali.

Ma c'è di più. La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi in data 5 ottobre 2012, ha discusso e approfondito la questione, ascoltando i chiarimenti forniti dai funzionari del settore legale, apprendendo, fra l’altro, che la modifica dell’art. 76 del regolamento degli uffici (che sostanzialmente è il regolamento per il funzionamento dell’avvocatura provinciale) è stata effettuata ad insaputa dello stesso settore legale che invece, almeno per la parte tecnica, avrebbe dovuto essere incaricato di valutare ed apportare direttamente l’eventuale modifica. Successivamente, così come disposto dalla Conferenza dei Capigruppo nel corso della stessa riunione, la Presidenza del Consiglio ha richiesto alla dirigenza dell’Avvocatura di fornire apposita relazione esplicativa circa la deliberazione più volte citata nonché su alcuni aspetti e punti del regolamento per il funzionamento del settore legale.

L’Avvocatura ha fatto puntualmente pervenire alla Presidenza del Consiglio Provinciale una dettagliata relazione in cui, dopo avere preliminarmente ribadito che il settore legale non ha mai partecipato al relativo procedimento amministrativo: né all’istruttoria procedimentale sottesa a tale modifica regolamentare, né agli steps contestuali o successivi, viene messo in evidenza, tra le altre cose, che l’adozione del regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi – pur essendo di diretta competenza dell’Amministrazione – deve essere preceduta da un atto di indirizzo consiliare che deve necessariamente sovrintendere anche ad ogni modifica del regolamento medesimo e che il risultato delle modifiche  è che nella elencazione regolamentare non compare più l’assegnazione all’Avvocatura interna della difesa dell’Ente nelle cause penali in cui la Provincia è individuata quale persona offesa. Rispetto cioè alla precedente regolamentazione che pienamente legittimava l’Avvocatura Provinciale alla tutela dell’Ente anche in sede penale, oggi emerge l’esclusione da tale compito.

"E’ doveroso comunque precisare – ha aggiunto ancora il Presidente Poma – che a seguito pure del lavoro svolto dal Segretario Generale dell’Ente, Dott. Giuseppe Scalisi, il Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Trapani, Dott.ssa Luciana Giammanco, riscontrando nei giorni scorsi una nota trasmessale dal settore legale in vista dell’imminente svolgimento di un dibattimento processuale, ha scritto di ritenere che il nuovo regolamento relativo al funzionamento del settore legale non escluda che l’Amministrazione possa esercitare azione civile a tutela dei propri diritti nell’ambito del processo penale in qualità di persona offesa dal reato ai sensi dell’art. 90 del c.p.c., aggiungendo, con una successiva nota, che l’attività processuale in corso può proseguire senza soluzione di continuità in virtù dell’autorizzazione adottata dalla Giunta Provinciale pro tempore in riferimento ai singoli processi in fase di svolgimento (ed in particolare in quello per l’omicidio Rostagno, pendente presso la Corte di Assise di Trapani, nonché contro Matteo Messina Denaro + 13 che si celebra avanti il Tribunale di Marsala. Inoltre, in ordine ai successivi gradi dei processi penali in corso la Dott.ssa Giammanco ha preso atto che l’Avvocatura, con nota dell’1 ottobre 2012, ha assicurato la costituzione anche nel processo in cassazione a carico dell’imputato Carlo Licari, così da garantire continuità nell’azione di tutela degli interessi di questa Provincia Regionale".

"Ho ritenuto necessario fare queste precisazioni – ha concluso Poma - per dare un contributo alla chiarezza. Si tratta infatti di questioni certamente rilevanti sotto diversi aspetti, di grande impatto anche mediatico, ed è giusto rimarcare che questo Consiglio Provinciale – che nulla ha a che dividere con decisioni che appartengono interamente alle scelte operate dall’uscente Amministrazione – ha sempre dato la propria incondizionata adesione a tutte le iniziative contro l’illegalità, contro ogni forma di corruzione, contro il racket e l’usura, contro la criminalità organizzata e mafiosa, mettendo anche a disposizione la propria aula, che abbiamo significativamente intitolato al nome dell’On. Piersanti Mattarella, per lo svolgimento di varie iniziative volte, fra l’altro, a mantenere vivo il ricordo dell’impegno e del sacrificio di tante vittime della mafia del nostro territorio per far sì che i più giovani comprendano la prioritaria importanza di bandire dalla loro vita ogni forma di illegalità".