"Dopo che tonnellate di fango mi sono state gettate addosso voglio far rilevare almeno due cose - prosegue -. Che la pubblica accusa, mentre certa stampa mi demonizzava, ha chiesto per ben tre volte l'archiviazione. Devo ritenere che a sostegno di questa richiesta ci siano state piu' che fondate ragioni. Che un giudice ha disposto l'imputazione coatta basandola su presunti rapporti e sull'aiuto che avrei dato ad un'impresa in odore di mafia, la Safab".
"Orbene questo giudice - conclude il governatore siciliano - non e' stato smentito dai miei difensori, ma e' bensi' smentito dal capo degli investigatori. Un ufficiale dei carabinieri il quale ha sostenuto, nel corso del suo interrogatorio, che non solo io non avrei aiutato quell'impresa, ma che io l'avrei addirittura penalizzata".