Vito Pipitone subì una sorte simile a quella che toccò in quegli anni a Placido Rizzotto, Accursio Miraglia e Salvatore Carnevale, convinti sostenitori della possibilità di applicare anche in Sicilia la nuova legislazione in materia di agricoltura varata dal governo nazionale e dal ministro Fausto Gullo. Ma le nuove norme non erano ben viste da tanti “signorotti” dell’epoca, che non esitarono a mettersi d’accordo con la mafia per sbarazzarsi dei sindacalisti più determinati a difendere i diritti degli operai.
Le iniziative messe in atto da Libera sono state un corteo, che ha raggiunto la stele realizzata in memoria di Vito Pipitone e la proiezione del film “Placido Rizzotto” di Pasquale Scimeca. Il tutto si è svolto alla presenza del sindaco, Giulia Adamo, dei familiari del sindacalista ucciso dalla mafia, alcune scolaresche, il coordinatore provinciale di Libera Salvatore Inguì e il referente del presidio “Vito Pipitone” di Marsala, Davide Piccione.