Sono, infatti, 300 detenuti, quasi tutti condannati per reati legati alla criminalità organizzata che devono scontare l’ergastolo o comunque lunghe pene detentive, in regime di 41bis, ovvero di carcere duro per i mafiosi. La notizia viene riportata da Blitz quotidiano.
E i 300, nei prossimi giorni, verranno trasportati in massa nelle carceri nuove o almeno ristrutturate da poco di Cagliari, Sassari, Tempio e Oristano. La decisione, ovviamente, non piace a diversi abitanti dell’isola e quasi tutti i partiti protestano. Protesta il Partito Sardo d’Azione, ma protestano anche Pd e Pdl. A dare voce al malcontento, sul Corriere della Sera, è il presidente dei Sardi d’Azione Giacomo Sanna che sbotta: “Da una parte esportiamo giovani e dall’altra importiamo delinquenza organizzata”.
Non diversa la posizione di Pino Arlacchi, sociologo ed europarlamentare del Pd che sempre al Corriere spiega:
“Trecento è un’armata pazzesca” si infervora il sociologo ed europarlamentare pd Pino Arlacchi, autore di diversi libri sulla mafia uno dei quali si intitola Perché non c’è la mafia in Sardegna. “In quel libro spiegavo come l’isola è sempre stata impermeabile alla mafia del continente. Se il governo italiano ora vuole mettere alla prova fino a che punto funziona la mia tesi…ma forse non è il caso. Concentrare un numero così alto di criminali è una follia per i contatti che si creerebbero, per la possibile corruzione della struttura penitenziaria. Una valanga di studi dicono no a queste concentrazioni e noi invece le facciamo. Una scelta dissennata, spero che i sardi si ribellino”.