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20/11/2012 06:54:40

Mafia, confiscati beni per 45 milioni di euro agli imprenditori di Castellammare del Golfo Saracino e Pisciotta

Saracino è indiziato mafioso e ritenuto a disposizione della “famiglia” di Castellammare del Golfo ma anche dell'area palermitana, poiché avrebbe messo a disposizione propri immobili per nascondigli di latitanti e per riunioni di mafia. L'imprenditore è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e altro. Ha svolto la sua attività imprenditoriale sfruttando il cosiddetto "metodo mafioso", attraverso l'illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. Confiscati imprese, immobili, terreni, veicoli e altri beni. 

Nel luglio del 2011 Pisciotta e Saracino erano stati raggiunti da un'ordinanza di sequestro - a cui oggi fa seguito la confisca - che comprendeva tanti beni, tra cui il capitale sociale e i beni aziendali della Calcestruzzi  Castellammare s.r.l.,  Scopello Costruzioni s.r.l., CO.SI. s.r.l. e Del Ponte s.r.l.;  la quota sociale nella LA Ferula s.r.l., con sede a Castellammare del Golfo, avente ad oggetto la promozione, la propaganda e sviluppo nello sport; 35 appezzamenti di terreni siti in aree edificabili di note località; 12 fabbricati di recente realizzazione; 9 autoveicoli/motoveicoli;  6 società di capitali ( capitale sociale e capitale aziendale); 11 deposti bancari; 10 polizze assicurative; 5.246 quote di fondi d’investimento.

Scrivono gli investigatori: "PISCIOTTA Giuseppe, assai noto nella provincia di Trapani, risulta legato indissolubilmente a SARACINO Mariano, un imprenditore che ha svolto la sua attività sfruttando in ogni modo le potenzialità del c.d. “metodo mafioso”, attraverso l’illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. PISCIOTTA, sin dagli anni settanta, è stato socio fedele del SARACINO in tutte le attività d’impresa da questi avviate e gestite. Le imprese del duo SARACINO-PISCIOTTA, grazie ai favori di Cosa nostra, hanno potuto, nel tempo, espandere in modo esponenziale la propria attività imprenditoriale, economica e patrimoniale. Seppure Pisciotta sia sempre uscito indenne da tutte le vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto, è evidente il coinvolgimento nella intestazione di beni appartenenti alla consorteria mafiosa o al socio SARACINO Mariano. Dopo le prime traversie giudiziarie di quest’ultimo, il PISCIOTTA, nella veste di amministratore unico delle società agli stessi riconducibili, si è adoperato in prima persona per continuare ad agevolare e favorire le attività illecite poste in essere da detto sodalizio criminale, segnatamente quelle relative all’intestazione fittizia di beni.