Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/11/2012 14:26:37

In Sicilia quasi mille casi di frode creditizia nel primo semestre 2012

Nella penisola si registrano 991 casi, e la Sicilia si posiziona al quarto posto in Italia, dietro Campania, Lombardia e Lazio.

Entrando maggiormente nel dettaglio, la provincia di Palermo si colloca al quinto posto assoluto a livello nazionale, con 245 casi totali, seguita a ruota dalla provincia di Catania con 229 casi ma, soprattutto, un incremento del +37% rispetto al primo semestre 2011.

Più distanziate Messina (142 casi), Trapani e Siracusa (entrambe con più di 90 casi). In regione la classifica è chiusa da Agrigento (58 casi), Ragusa (57), Caltanissetta (48) ed Enna (26), ma con quest’ultima provincia che fa registrare un incremento record, addirittura con un +66% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.

A livello nazionale, nel primo semestre 2012 sono state intercettati oltre 9.000 casi nonostante la crisi economica e il conseguente calo del credito richiesto ed erogato alle famiglie italiane. Infatti, il rapporto tra il numero di frodi creditizie e il numero di linee di credito erogate è cresciuto del +17,9% rispetto al primo semestre 2011. Inoltre emerge il boom di casi tra gli under 30 (29,9% del totale) e a Natale ci si aspetta un picco. La metà delle frodi viene scoperta dalle vittime solo dopo più di un anno.

I motivi principali per cui si cade facilmente vittima di frode creditizia tramite furto d’identità sono molteplici: la facilità per i criminali ad accedere a informazioni personali e riservate altrui attraverso documenti cartacei o in formato digitale, la quasi certezza per i frodatori di non incorrere in rischi e/o sanzioni particolarmente severe, la difficoltà degli istituti di credito nel verificare la rispondenza dei dati e, soprattutto, la scarsa conoscenza del problema tra i cittadini con la conseguente difficoltà di tutelarsi adottando comportamenti virtuosi o adeguati sistemi di protezione.