La Cgil ritiene "non accettabile che una Provincia, come quella di Trapani con 440.000 abitanti, debba rischiare una riduzione dei servizi del trasporto per mancanza di fondi, di finanziamenti, o per vincoli legati al patto di stabilità, a cui tanti Comuni devono sottostare".
Il primo esempio che fa la Cgil è quello del Comune di Marsala dove nonostante il Sindaco si sia già impegnato a trovare le prime essenziale risorse economiche per l’assunzione di nuovo personale, lo SMA, la società che gestisce il trasporto pubblico locale nel comune, nei mesi scorsi è stata costretta, a causa dell’impossibilità di sforare il patto di stabilità da parte del Comune, a non confermare l’assunzione di18 autisti che da più di cinque anni svolgevano servizio a tempo determinato. Inoltre la società, per mancanza di autisti, è stata costretta a ridimensionare il numero di corse per il servizio urbano.
Stessa situazione per l’ATM di Trapani che a causa del taglio del 20% imposto dalla finanziaria Regionale è stata costretta a ridurre le corse nel Comune di Trapani al punto di annullare tutte le corse domenicali lasciando letteralmente a piedi i cittadini trapanesi e turisti.
Sempre a causa dei tagli imposti dalla finanziaria Regionale dell’ultimo Governo Lombardo, e soprattutto per i continui ritardi dei contributi versati da parte del Governo Regionale e quelli di alcuni Comuni trapanesi, parecchie aziende di trasporto pubblico locale da parecchi mesi non stanno pagando gli stipendi e altre addirittura stanno rischiando la chiusura con conseguenti licenziamenti.
Stesso problema lo sta vivendo la più grande azienda di trasporto pubblico locale della Sicilia ossia l’AST (AZIENDA SICILIANA TRASPORTI).
Proprio l’AST a causa di scelte aziendali inopportune e a causa di tagli di finanziamenti regionali, sta vivendo il momento più buio della sua storia.
Scrive la Cgil: "Da mesi, proprio l’AST, con un atto unilaterale, e quindi senza un confronto costruttivo con Regione, Istituzioni Locali e Organizzazioni Sindacali, sta eseguendo, in parecchi comuni del Trapanese, numerose tagli di linee di tratte sociali al punto di mettere a rischio anche altri importantissimi diritti sanciti dalla Costituzione Italiana come il diritto allo studio, diritto alla sanità e in generale il diritto alla libera circolazione".
Inoltre oltre al rischio d’isolamento di numerosi comuni importanti come Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Salaparuta, Castelvetrano, Alcamo, Salemi e tanti altri, si sta rischiando di non garantire più il diritto allo studio a 160 studenti a causa di tagli di corse.
Altro Comune totalmente isolato è il Borgo Medievale di Erice che, a causa della riduzione a solo due corse giornaliere, rischierà di non avere alternative di trasporto sociale lasciando, come solo alternativa, la funivia che spesso però rimane chiusa.
Lo stesso vale per il settore del Trasporto Ferroviario.
Negli ultimi anni non si è fatto altro che ridurre il numero di treni, da e per Palermo, e il numero di carrozze a disposizione ai treni costringendo, i molti pendolari, in qualche caso, a fare il proprio viaggio senza avere la garanzia di trovare il posto a sedere e con vetture sovraffollate.
Inoltre, sempre in parte per mancanza di finanziamenti e in parte per scelte aziendali, con nuovo orario invernale si preannunciano nuove soppressioni di treni, mentre molti altri, a causa di mancati investimenti nell’infrastruttura ferroviaria e per disservizi tecnici legati a mezzi molto vecchi e logori, viaggiano spesso in ritardo.
Sempre a tal proposito la Filt Cgil chiede che venga invertita la rotta delle scelte e che siano invece potenziate e garantite il numero dei treni e che sia portato avanti quel progetto di velocizzazione ed elettrificazione della tratta Trapani – Palermo (linea via Milo e linea via Castelvetrano) previsto per mezzo dei fondi FAS e POR 2007 – 2013.
Inoltre si chiede che sia eseguito uno studio di fattibilità (cosi come già avviene per il passante ferroviario di Palermo e in molti altri paesi d’Italia e d’Europa) per eliminare i passaggi a livello nei comuni di Marsala e Mazara del Vallo e di creare, in virtù del potenziamento dell’aeroporto di Birgi, un progetto vero ed efficiente di collegamento ferroviario (bretella ferroviaria) con l’aeroporto “Vincenzo Florio”.
Stessi problemi si stanno vivendo nel settore marittimo, dove già da adesso si rischiano di ridurre, per mancanza di finanziamenti, i collegamenti con le isole e soprattutto con le isole minori come le Egadi.
Proprio per le isole, che già vivono lo svantaggio dell’isolamento dalle città metropolitane, ci si dovrebbe preoccupare e investire di più e non solo per il periodo del turismo estivo ma anche per tutto il restante periodo dell’anno ricordando che ci sono pendolari che ogni giorno si spostano per motivi di studio o lavoro.
Altra preoccupazione, molto cara alla Filt Cgil, è il settore aeroportuale.
L’aeroporto Vincenzo Florio di Birgi dopo aver dato slancio all’economia trapanese, rappresentando un vero e proprio volano di sviluppo per l’intera economia e soprattutto per il settore turistico con la conseguente apertura di numerose attività, adesso, dopo il triste periodo della guerra in Libia, sta vivendo momenti cupi.
A tal proposito la Cgil ricorda le continue promesse, fatte e mai mantenute,per dei finanziamenti Regionali e Nazionali per il parziale ristoro dei danni subito per la guerra in Libia.
Finanziamenti, ritenuti essenziali per una ripresa vigorosa, che dovevano essere pari a due milioni di euro da parte della Regione Sicilia e dieci milioni di euro da parte del Governo Nazionale.
In conclusione la Filt, e la Cgil, ritengono che sia necessario un ripristino immediato dei finanziamenti e un’integrazione del sistema trasporti che garantisca il diritto alla mobilità in sicurezza con un costo molto più ridotto.
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