“Siamo preoccupati - ha affermato Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo - la fase che stiamo vivendo nelle nostre città è particolarmente delicata, la crisi ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro, le partecipate con i loro debiti incideranno ancora di più sulle casse dei comuni con l'avvio dei bilanci consolidati, questo porta al rischio di dissesto finanziario e alle possibili eccedenze anche fra il personale delle amministrazioni. Bisogna agire subito, con la redazione delle ipotesi di bilancio consolidato per studiare serie eliminazioni di sprechi e il recupero delle risorse ad esempio dalla lotta all'evasione fiscale, e agire con serie politiche di rilancio dei settori produttivi, partendo dall'utilizzo dei fondi europei non spesi”. L'occasione per fare il punto della situazione è stata la riunione dei Consigli generali Cisl di Palermo e Trapani che per la prima volta, dopo la delibera approvata dal sindacato che ha sancito gli accorpamenti fra le Ust della regione, ha riunito all'Astoria Palace di Palermo, i 180 delegati delle due città in vista del primo congresso che unirà le due Confederazioni. Sulla riorganizzazione delle partecipate del comune di Palermo, Milazzo ha aggiunto “abbiamo chiesto più volte al sindaco Orlando una convocazione per discutere dell’ipotesi di società consortile, purtroppo notiamo che il primo cittadino continua a fare il cavaliere solitario, ribadiremo le nostre richieste con Cgil e Uil, bisogna discutere tutti insieme dei dettagli delle società per riorganizzare e potenziare i servizi e dare garanzie ai lavoratori, tutto con un serio e pacato dialogo nel corso del quale ognuno può dare il proprio contributo”. Il sindacato si avvia così verso la riorganizzazione, e la riunione dei Consigli di Trapani e Palermo, sono il primo atto. Al congresso di marzo 2013, sarà eletta un'unica Segreteria generale che unirà le due città della Sicilia occidentale. Verranno attivate le zone sindacali territoriali, che per dimensioni , continuità territoriale, omogeneità economica e produttiva consentiranno una presenza continua dei rappresentanti della Cisl. Saranno valorizzati i presidi esistenti e laddove possibile sarà attivato un nuovo presidio per potenziare la presenza del sindacato sul territorio, con servizi ai cittadini, l'assistenza dei lavoratori nelle vertenze più difficili. Maggiore ruolo sarà assegnato alle Rsa e Rsu. “Una riorganizzazione – ha spiegato Milazzo - che consentirà al sindacato di stare più vicini ai lavoratori, nelle fabbriche, nelle periferie delle città, nelle zone in cui l'attività di interlocuzione del sindacato con le istituzioni risulta fondamentale per risolvere le questioni che più limitano il benessere dei cittadini”.
Sulle difficili condizioni economiche di tutti i comuni, la proposta della Cisl è quella di “attivare il fondo di rotazione anche in Sicilia, interverrebbe sostenendo con fondi immediati i comuni in disequilibrio, somme da restituire ma che intanto darebbero ossigeno alle attività delle amministrazioni locali e i servizi pubblici in particolare, ormai in piena crisi”. “Trapani - ha affermato Giovanni Marino il Segretario Cisl Trapani - è una provincia che ha sempre sofferto della mancanza delle grandi industrie, il tessuto imprenditoriale è composto da sole aziende a conduzione familiare, ormai tutte in crisi. La cassa integrazione ha raggiunto 2 milioni e 100 mila ore nel 2011, il doppio del 2010 e il triplo dell’anno precedente. L’unico modo per rilanciare l’economia del territorio è contrastare l’economia sommersa basata sull’illegalità, valorizzare il turismo, i prodotti agricoli per puntare sulla loro commercializzazione all’estero”. Sulla situazione politica regionale, il Segretario Generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava ha commentato :
“La riorganizzazione della Cisl ha come filo conduttore il maggiore ruolo della contrattazione, della partecipazione del lavoratore, ebbene al governo regionale chiederemo una maggiore partecipazione delle parti sociali attraverso più momenti negoziali. Non si possono più firmare deleghe in bianco alla politica, ma bisogna siglare subito un patto di emergenza per la ricostruzione civile della Sicilia che abbia innanzitutto due priorità - ha aggiunto Bernava - il risanamento del debito pubblico e la capacità di attrarre investimenti esteri per rilanciare la produttività, utilizzando anche i fondi europei”. “Deve essere un risanamento senza macelleria sociale – ha concluso Bernava- l’appello che rivolgeremo al governo Crocetta e all’Assemblea regionale, è che tutto passi attraverso un patto che deve nascere da un dialogo che coinvolga anche gli imprenditori e i sindaci dei comuni, che, a causa della crisi delle partecipate, dovranno affrontare il rischio di fallimento del sistema degli enti locali”.