Lo scorso anno, per esempio, la campagna è stata realizzata a favore dei detenuti.
Quest’anno la campagna d’avvento sarà dedicata ad una delle più recenti iniziative in terra d’Africa con il progetto di adozione di bambini di strada in Madagascar. Da alcuni anni, infatti, con il coordinamento di una giovane trapanese - Pamela Corso - e attraverso il Servizio civile, è stata avviata nella zona di Fianarantsoa, diocesi con cui dal Giubileo del 2000 la Diocesi di Trapani è gemellata, un’attività al servizio dei minori abbandonati.
Ad Ankofafa, la Caritas ha preso in affitto una struttura e dopo un lavoro durato mesi, sono stati accolti 25 bambini dai 6 ai tredici anni con un accompagnamento graduale. Prima con attività di animazione e assistenza per strada, poi con l’accoglienza solo diurna, infine – da qualche tempo – anche con un dormitorio.
“E’ stato un lavoro in alcuni momenti anche molto complicato sotto il profilo burocratico – spiega Pamela – molti di questi bambini infatti non sono neppure registrati all’anagrafe e dunque è stato necessario attraverso il ministero della popolazione malgascio, fare in modo che tutti avessero la loro ‘copy’, una carta d’identità cioe’. Oggi garantiamo a questi bambini una vita più serena: con un dieta equilibrata, le cure mediche e l’alfabetizzazione. Tutti, infatti, sono ormai iscritti a scuola”
Nella piccola struttura lavora un cooperante caritas, Alessio Magaddino; un volontario in servizio civile, Nicolò Guida; due educatori malgasci; un cuoco; un guardiano; una colf.
Nel frattempo prosegue anche l’attività di “monitoraggio” del territorio con le “uscite” dei volontari sia di giorno sia di notte.
In Madagascar moltissimi bambini vivono per strada, sul ciglio dei marciapiedi; alcuni di loro risiedono in strada da soli o in gruppo, altri insieme alla mamma e ai fratelli, per la maggior parte più piccoli. Molte delle mamme, molto giovani, sono spesso ubriache, qualcuna si prostituisce. I bambini hanno stracci per vestiti, scalzi e malnutriti; trascorrono le loro giornate davanti al “Supermarchè” (superercato) o al “Total” (benzinaio) o ai mercati dello Tsumà o di Tarandolo chiedendo l’elemosina o del cibo ai “Vasà” (stranieri) per sopravvivere. Non c’è l’assistenza sanitaria pubblica. Dunque l’attività dei volontari – anche di notte – consiste nell’accompagnare in ospedale i bambini affetti da malattie come la bilargiosi, il tifo, la bronchite, etc.
Chi volesse sostenere il futuro di questi bambini, può versare un contributo annuo di 200 euro sul conto corrente della Caritas diocesana di Trapani numero 11796919 specificando nella casuale “nuova adozione bambino di strada”.