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08/12/2012 19:54:42

Fondi europei nelle tasche dei funzionari della Regione Siciliana, una truffa da un milione di euro

 I magistrati contabili ieri hanno depositato la prima citazione a giudizio contestando a due dirigenti e a un funzionario un danno erariale pari a 88.495 euro: ma questa è soltanto la punta dell'iceberg, perché quello che sta emergendo dopo gli esposti presentati dall'ex dirigente generale Ludovico Albert è un vero e proprio sistema diffuso che coinvolgerebbe, oltre ai citati in giudizio di ieri, una ventina di dipendenti che negli anni avrebbero distratto cifre che si avvicinerebbero a un milione di euro. E si tratta soltanto di un calcolo sommario fatto da Albert e da chi, da un anno a questa parte, all'interno del dipartimento si è concentrato a scoperchiare il calderone o, come lo ha definito Crocetta, "il pozzo di San Patrizio".

Di certo c'è che ieri la procura della Corte dei conti ha inviato i primi rinvii a giudizio, mettendo nero su bianco il sistema con il quale le somme sarebbero state distratte. Sul banco degli imputati sono finiti la dirigente Concetta Cimino e il funzionario Emanuele Currao (ai quali viene contestato un danno in solido di 77 mila euro) e un secondo dirigente, Antonino Di Prima (ma soltanto per un omesso controllo su un mandato di 8 mila euro). La procura della Corte dei conti dopo le prime indagini ha scoperto che ben 9 mandati di pagamento destinati a fornitori avevano in realtà come beneficiario il conto di Currao: nel dettaglio 36.641 euro, che inizialmente dovevano andare alla società di assistenza tecnica sui fondi europei Tecnostruttura, 98.330 per Infoa (quest'ultimo mandato è stato poi bloccato da Banca Nuova). E, ancora, 42.200 euro che dovevano andare all'agenzia viaggi Eiffel. Tra le somme finite sul conto di Currao anche spese di missioni di altri dipendenti e consulenti.

I magistrati contabili nell'atto di citazione spiegano che questi passaggi avvenivano perché Currao aveva avuto dalla dirigente Cimino la password per entrare nel sistema di gestione dei pagamenti. Il mandato finiva poi sul tavolo della ragioneria, che si limitava a verificare se c'erano tutte le fatture
allegate e poi autorizzava l'accreditamento in base al mandato firmato dalla dirigente. Currao "godeva della massima fiducia" da parte della Cimino e per questo aveva avuto le password. La procura ordinaria sta adesso indagando per capire l'utilizzo fatto dei fondi distratti, ma nel frattempo si è scoperto che altri soldi sono finiti nei conti correnti di un imprenditore compiacente, che ha un'azienda di falegnameria alle porte di Palermo: interrogato, avrebbe detto che non sapeva come finivano questi soldi sul suo conto e che li avrebbe restituiti. Si tratta di circa100 mila euro: un euro in via Ausonia non si è ancora visto.

Ma questa è soltanto la punta di un iceberg che coinvolge almeno una ventina di dipendenti. Il dirigente Albert negli ultimi mesi ha presentato alla Corte dei conti e alla procura della Repubblica diversi esposti, anche dopo segnalazioni ricevute da altri dipendenti. Facendo emergere un sistema che forse andava avanti da anni e che non portava solo soldi destinati ai fornitori "nelle tasche dei dipendenti ". Ad esempio sotto la lente d'ingrandimento sono finiti alcuni mandati di pagamento per le oltre mille scuole siciliane. Il mandato firmato dal dirigente è unico e spesso capita che una parte dei mille Iban dei conti correnti delle scuole siano errati. Questi poi venivano "aggiustati", ma non con le cifre corrette, bensì con i numeri che portavano ai conti bancari di alcuni regionali. E, ancora, si sarebbe scoperto di progetti in convenzione con altre regioni già conclusi nel 2009, ma che risultavano ancora attivi negli anni successivi con il dipartimento che quindi pagava corsi fantasma.

Su tutto questo grande filone stanno indagando gli inquirenti. Ma intanto ieri è arrivato sul tavolo del governatore un altro j'accuse del dirigente Albert, che ha denunciato come nei cassetti dell'assessorato vi siano 3 mila rendiconti mai chiusi per corsi di formazione già pagati: in sintesi, la Regione ha versato soldi senza concludere i controlli sulla certificazione delle spese. "Poteva denunciare queste cose prima", dice il governatore Rosario Crocetta che ha licenziato Albert. Secca la replica del burocrate torinese: "Le irregolarità relative ai pagamenti che finivano su conti correnti "errati" - dice Albert - risalgono all'autunno dello scorso anno e quelle relative agli enti non in ordine con i bilanci risalgono ai primi giorni successivi alla mia nomina avvenuta a fine febbraio 2011".