AnciSicilia ha sottoposto al governatore alcune richieste per salvare i comuni che, secondo il presidente dell'AnciSicilia, Giacomo Scala, "sono in crisi di liquidità anche perché in 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti 250 milioni di euro".
Durante l'incontro, l'AnciSicilia ha consegnato a Crocetta un documento con le principali richieste considerato che "la progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali, cui si è assistito negli ultimi anni, che ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori e in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali e in particolare quelle dell'Imu, ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di stabilità interno, a difficoltà di spesa dovute all'assenza di risorse in cassa".
"Dopo questo incontro - dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'AnciSicilia -, cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell'Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un'attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio".