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09/12/2012 11:09:10

Approvata la zona franca di Castelvetrano

La Regione Siciliana , aveva indicato 12 Zone franche urbane in Sicilia, così come previsto nella finanziaria 2008 del governo nazionale. Le aree scelte, che sarebbero dovute passare dall’approvazione del ministero dello Sviluppo economico, erano Catania, Gela, Erice, Termini Imerese, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Aci Catena, Castelvetrano, Trapani, Acireale, Giarre e Sciacca. In prima battuta , però , furono finanziate solo le aree di Gela, Catania Librino e Erice- Trapani. Questo Decreto, come confermato ieri dallo stesso Governatore Regionale, On. Rosario Crocetta, riammette a finanziamento anche le città escluse in un primo momento, e quindi anche Castelvetrano. Le zone franche, il cui obiettivo è di contrastare il disagio urbano e sociale di alcune zone della Sicilia che risentono di un forte stato di degrado economico, prevedono una serie di benefici fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione. Le agevolazioni per le micro e piccole imprese consistono nell'esenzione dalle imposte sui redditi, dall'Irap e dall'Ici e dall'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per 5 anni. Dopo questo periodo le imprese godranno di altri quattro anni di esenzione parziale per garantire un ritorno graduale alla fiscalità regolare. I criteri per l'individuazione delle zone franche sono oggettivi: una popolazione tra i 7.500 e i 30 mila abitanti, un numero di residenti inferiore al 30% del totale degli abitanti del comune di riferimento e un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale. La graduatoria finale è stabilita attraverso il calcolo di questi dati e con l'ausilio di quattro indicatori che, oltre alla percentuale di disoccupazione, comprendono il tasso di occupazione, di scolarizzazione e di concentrazione giovanile. Il progetto locale venne allora portato avanti dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco Gianni Pompeo, che aveva nell’attuale sindaco Errante, che allora rivestiva la carica di assessore allo sviluppo economico, il referente principale. L’area che venne individuata è quell'ampia zona del quartiere Belvedere che sarà denominata Z.F.U. Bellumvider. Nello specifico si tratta di una vasta area nella zona sud della città che, partendo dalla via Campobello si estende verso nord-est fino alla zona Badia ( via XX settembre) e ad ovest fino al quartiere Amari ( via Termini). Considerato altresì che la zona Belvedere è interessata da investimenti pubblici, derivanti dal programma innovativo in ambito urbano denominato Contratto di Quartiere II, per circa 6 milioni di euro cofinanziati da Stato, Regione, Comune ed IACP, e circa 5 milioni di euro dai privati si è ritenuto di scegliere quell'area per il progetto che è stato valutato positivamente dagli organi regionali. I progetti delle dodici zone franche urbane, valutati tenendo in considerazione il disagio socio-economico, devono puntare allo sviluppo dell'area e alla possibilità di integrazione con altri programmi che hanno tra i loro obiettivi azioni di sostegno a favore di territori disagiati. In particolare i progetti presentati per le 12 zone franche urbane siciliane prevedono interventi di natura socio-assistenziale e di urbanizzazione, servizi alle imprese, opere per il miglioramento dei servizi pubblici, investimenti da parte delle amministrazioni locali in risorse locali e in infrastrutture, misure di comunicazione e marketing territoriale e una strategia per lo sviluppo economico e produttivo delle realtà locali. Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco Felice Errante: “ Questa è la riprova che una programmazione seria e qualificata riesce a far presa e può consentire lo sviluppo di una città-afferma il sindaco- ora attendiamo fiduciosi che quel quartiere, da sempre bistrattato, possa diventare volano per lo sviluppo ed in considerazione della storica portata di questi finanziamenti siamo sicuri che nel giro di pochi anni assisteremo ad una totale rinascita di quell’aera urbana oggi priva di molti servizi essenziali. ”