Sulla rete autostradale la sospensione del servizio sarà dalle ore 22 dell'11 dicembre alle ore 22 del 13. Lo hanno confermato i sindacati di categoria Fegica Cisl, Faib Confesercenti e Figisc-Anisa Confcommercio al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo Economico. I gestori hanno spiegato che le aziende petrolifere "hanno chiuso ogni spazio alla trattativa e il governo non è riuscito a costringere le compagnie a far rispettare le norme vigenti; per questo lo sciopero è inevitabile".
Il Garante degli Scioperi ha ricordato i servizi minimi da garantire, così come previsti dalla norma che regolamenta il settore. Per la rete urbana ed extraurbana, dovrà essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati. Per la rete autostradale, le stazioni di servizio in funzione dovranno rimanere aperte in misura non inferiore a una ogni cento chilometri. Inoltre gli addetti alla distribuzione dei carburanti non potranno effettuare scioperi nei giorni delle festività natalizie, compresi tra il 20 dicembre ed il 6 gennaio.
Al centro della vertenza che ha portato allo sciopero, la contrattazione con le compagnie petrolifere per il rinnovo dei contratti scaduti, oltre alle nuove tipologie di contratti, la crisi dei consumi sulle autostrade, la ristrutturazione della rete di distribuzione nel quadro di una riduzione del numero degli impianti, e infine i costi dell'utilizzo della moneta elettronica per i rifornimenti.
La protesta dei benzina potrebbe anche estendersi: le associazioni dei gestori hanno infatti proclamato il "no rid day", ossia l'agitazione attraverso la quale ciascun gestore manderà "insoluto" il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo. Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio.