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19/12/2012 15:14:38

Un libro sulle terrecotte selinuntine pubblicato dall'Università di Torino

 Il testo è stato realizzato dalla dr.ssa Maria Clara Conti, Laureata in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Torino, Dottore di Ricerca in Archeologia, Insegna Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Torino, è Membro della Société Française d’Archéologie Classique, e da molti anni si dedica quasi esclusivamente allo studio del Parco archeologico di Selinunte. Il volume presenta uno studio complessivo delle terrecotte architettoniche di Selinunte, la città greca che, si mostra oggi con l'estensione impressionante delle sue rovine, il razionale disegno dell'abitato, i crolli imponenti dei templi. Il volume considera in modo particolare gli elementi che componevano la copertura, il rivestimento e la decorazione dei tetti realizzati nel corso del VI e del V secolo a.C. per gli edifici della città e dei santuari. L'attuale conoscenza dei tetti fittili selinuntini deriva dai materiali venuti alla luce con le campagne di scavo del XIX e dei primi decenni del XX secolo, custoditi presso il Museo Archeologico Regionale di Palermo e resi noti da una serie di pubblicazioni apparse tra l'ultimo trentennio dell'Ottocento e gli anni sessanta del Novecento. Sono rimasti invece in massima parte sconosciuti la collezione del Museo Civico di Castelvetrano e i reperti provenienti dalle indagini della Soprintendenza sulla cosiddetta acropoli e sulla collina occidentale tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta del secolo appena trascorso, conservati presso il Parco Archeologico di Selinunte. La ragion d'essere dello studio presentato in questo volume si fonda quindi soprattutto su tale complesso di materiali inediti, anche se la trattazione non può ovviamente prescindere dagli elementi dei tetti già noti. “ Siamo particolarmente lieti che una prestigiosa università ed una delle più affermate docenti di archeologia italiana abbia dedicato anni di studio al nostro patrimonio archeologico- ha affermato il sindaco- a conferma, qualora ci fossero dei dubbi, dell’importanza strategica del nostro Parco Archeologico che auspichiamo possa veder aumentare sempre più il numero dei visitatori, collocandosi tra i siti più importanti del mondo”.