L’uomo, un bracciante agricolo incensurato, lo scorso 3 ottobre veniva denunciato dalla giovane coniuge, badante, sua connazionale, stanca di sopportare i reiterati maltrattamenti fisici, psicologici ed economici agiti dal MAGDALIN nei suoi confronti sin dai primi tempi del matrimonio, avvenuto nel 2002.
Il MAGDALIN, soggetto abitualmente dedito all’abuso di sostanze alcooliche, picchiava la giovane moglie, colpendola con pugni su varie parti del corpo (soprattutto alla schiena, alle braccia e al volto) ed anche tenendo in mano bottiglie, il tutto davanti agli occhi terrorizzati dei due figli minori nati dalla loro unione, di anni 8 e 4, non solo per le violenze fisiche ma anche per le minacce che il padre faceva alla madre, puntandole contro un coltello (da lui abitualmente portato al seguito, anche fuori dall’abitazione) e dicendole “devi stare zitta, non dire niente perché ti ammazzo, ammazzo anche i bambini, ammazzo anche la tua famiglia…vado a prendere una bottiglia di benzina e la metto sopra di voi e vi do fuoco stai tranquilla che ti ammazzo sei morta…non ho paura dei carabinieri quando esco dal carcere ti ammazzo”. Al contempo danneggiava l’abitazione e le suppellettili, rompendo piatti, bicchieri e bottiglie vuote di birra, vino e liquori e, con gli stessi pezzi di vetro e con il suo coltello, si abbandonava altresì ad atti di autolesionismo, con ciò impostando la comune convivenza a criteri di sopruso e prevaricazione. A questo si aggiungeva l’omissione da parte del MAGDALIN di consegnare alla moglie somme di denaro necessarie per provvedere alla sussistenza sua e della prole.
A nulla sono valsi i tentativi della donna di scappare di casa assieme ai suoi figli - i quali per il terrore e la paura imploravano piangendo la madre di andare via di casa - per sottrarsi alla violenza del marito, poiché lo stesso si metteva davanti alla porta, impedendole di uscire e, alzava il volume dello stereo, in maniera tale che i vicini non potessero sentire le grida della moglie e dei figli.
Gli ultimi due episodi di violenza risalgono nel tempo al 28 settembre scorso quando il MAGDALIN picchiava - per l’ennesima volta - sua moglie davanti ai bambini, colpendola con pugni alle spalle e al volto, provocandole lesioni tali da costringere la donna a recarsi al locale nosocomio per ricevere le cure del caso, e all’1 ottobre quando intervenne presso la loro abitazione una pattuglia dei Carabinieri su richiesta della giovane donna.
La moglie e i suoi figli dallo scorso 19 ottobre si trovano presso una casa-alloggio ad indirizzo protetto, dove gli stessi sono stati inseriti al fine di tutelare l’incolumità della donna e di proteggere i minori.
Il 17 dicembre scorso, il G.I.P. del Tribunale di Trapani, condividendo il grave quadro indiziario generato dall’attività di indagine eseguita a seguito della denuncia presentata dalla donna presso il Comando Stazione Carabinieri di Trapani, che rivelava ed ancor più evidenziava la condotta prevaricante ed oppressiva, violenta e vessatoria posta in essere dal MAGDALIN Ioan in maniera abituale e consapevole, sintomatica di una concreta ed attuale pericolosità sociale, tanto più perché insensibile ad ogni sorta di remora e gravemente segnata dalla dipendenza dall’alcool, ha emesso nei confronti del MAGDALIN Ioan un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere.
L’attività investigativa condotta da personale della Stazione CC di Trapani, specializzato nei reati contro le donne e i minori, coordinata e condivisa dal Procuratore della Repubblica di Trapani Dott. Marcello VIOLA e dal Sostituto Procuratore Dott. Franco BELVISI - che guidano, insieme al Sostituto Procuratore Dott.ssa Anna TRINCHILLO il settore a tutela delle “Fasce Deboli” all’interno della Procura di Trapani in stretta sinergia con l’Arma dei Carabinieri - ha portato all’emissione della misura cautelare nei confronti del MAGDALIN, che ieri pomeriggio è stato raggiunto ed arrestato presso il suo nuovo domicilio.
L’uomo è stato associato presso la casa circondariale “San Giuliano” di Trapani a disposizione dell’A.G. inquirente.