In base a questa indegna legge elettorale nota come “legge Porcellum”, questi candidati sono gli unici ad avere una qualche speranza di essere eletti al parlamento nazionale.
Dalle notizie, anche presso altre federazioni del partito, sembrerebbe che questi nominati imposti dalla segreteria nazionale sono circa 23 da spalmare nei vari collegi elettorali.
Di fatto le espressioni territoriali verranno penalizzate e mortificate dalla becera logica autoreferenzialista della segreteria nazionale che in questo modo cercherà di garantire un sicuro seggio parlamentare ai nominati scelti in base ad criterio ai più sconosciuto.
Quando abbiamo aderito a questo partito pensavamo di condividere una idealità di democrazia e di rispetto delle regole che in altri partiti sembrava una vera chimera.
E’ avvilente assistere che anche nel nostro partito è prevalsa la logica delle appartenenze falsando di fatto il valore delle primarie che si svolgeranno il 29 e 30 dicembre prossimo.
A questo punto, riteniamo, che non ha più senso neanche fare le primarie perché sarebbe solo un esercizio sciocco di falsa democrazia: i candidati non verranno scelti dal territorio ma in buona parte nominati dalla direzione nazionale fra i prescelti che bivaccano a Roma.
Per le gravi scelte che si stanno perpretando alle spalle dei compagni, noi iscritti del circolo di Campobello di Mazara stigmatizziamo duramente le imposizioni della segreteria nazionale.
Se non verranno riviste queste regole assurde in modo da lasciare al territorio la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti, questo circolo non parteciperà alle primarie sia in termini di organizzazione sia come scelta politica.
I compagni che sottoscrivono questo documento prendono atto che una pericolosa deriva si sta innestando nel nostro partito che potrebbe condurre a conseguenze ineluttabili per la sopravvivenza politica del partito medesimo.
Ci uniamo alle iniziative che si stanno prendendo nei diversi circoli e che stanno esprimendo un aperto dissenso con questa linea politica. Invitiamo la direzione ad aprire immediatamente un dibattito per affermare la scelta di una linea politica che sia democratica e nel pieno rispetto delle regole.
Se ci sono alcune, poche, personalità esterne da valorizzare ci può anche stare bene come anche per l’alternanza di genere. Non ci sta bene che si debba dare assolutamente priorità ad alcuni dirigenti fidati che vivono di luce riflessa del Presidente Vendola.
Riteniamo, invece, che sottoporsi al giudizio delle primarie anche per costoro sia l’unico modo per cementare quell’ormai esile legame tra il centro e la periferia.
Una loro affermazione che viene dalle urne può trovare la condivisione dei compagni, rinsaldare l’unità del partito e ridare quel necessario entusiasmo per fare una campagna elettorale vincente.
Siamo progressisti di sinistra e non vogliamo sottrarci dal portare avanti la nostra battaglia per far vincere il centro-sinistra, ma nessuno di noi intende essere considerato un utile idiota ad una causa politica scellerata.