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08/01/2013 12:52:17

Sicilia, no alla proroga dei contratti per i co.co.co da parte del Commissario dello Stato

 La norma, secondo Aronica, estende illegittimamente la proroga anche ai lavoratori co.co.co.
Secondo il commissario la norma “nell’autorizzare la proroga dei contratti di lavoro alla data del 30 novembre 2012 non limita la stessa, in difformità dall’art.1, comma 400 della legge 24 dicembre 2012 n.228, ai contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, ma la estende, con il riferimento all’art.5, comma 1 della legge regionale 9 maggio 2012, n.26, ai rapporti di lavoro autonomo e parasubordinato”.
Aronica rileva, infatti, che il personale citato nella norma impugnata “è costituito oltre che da 44 unità di personale a tempo determinato di tipo subordinato anche da 46 unità di personale co.co.co come da chiarimenti forniti dall’amministrazione regionale in occasione dell’esame del disegno di legge Proroga di interventi per l’esercizio finanziario 2011. Misure di stabilizzazione di rapporti di lavoro a tempo determinato” approvato dall’Ars il 29 dicembre del 2010.
Il commissario sottolinea che “tale tipologia di rapporto di lavoro ammette in via eccezionale l’eventuale proroga al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell’incarico”.
E invece il legislatore con la norma “non distingue fra i rapporti di lavoro subordinato ed autonomo di natura occasionale o coordinata e continuativa e subordina la proroga dei contratti alla preventiva ‘verifica da parte dei dirigenti generali dell’amministrazione regionale della imprescindibile esigenza del fabbisogno di risorse umane’”, ponendosi in contrasto con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale in merito al rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, sottoposti a regime privatistico che rientra ineludibilmente nella competenza esclusiva del legislatore statale.
Inoltre, secondo Aronica “la possibilità di proroga per i cennati contratti di lavoro non subordinata al completamento del progetto per ritardi non imputabili al collaboratore, assimila gli stessi a quelli di lavoro subordinati, contribuendo, peraltro, ad alimentare aspettative di stabilizzazioni e consolidamento del rapporto di lavoro”.
L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, rassicura: “Stiamo valutando gli aspetti tecnici relativi all’impugnativa. Nel suo pronunciamento il commissario dello Stato in realtà indica in modo esplicito il percorso: ritenendo illegittima solo la proroga dei contratti a progetto di fatto legittima le proroghe di tutti gli altri lavoratori con contratto a tempo determinato e subordinato. Se ciò è sufficiente il governo proporrà la pubblicazione del ddl senza le parti impugnate, altrimenti presenteremo un ddl ad hoc, ovviamente già domani”.
I precari finiti sotto la scure del commissario sono 46, in totale il primo comma riguarda anche 650 lavoratori a tempo determinato, è su questo personale che il governo interverrà nell’arco di 24 ore. L’assessore Bianchi replica, inoltre, alle dichiarazioni del deputato Salvino Caputo (Pdl). “Non è vero che è stato il governo a inserire nella norma anche i contratti a progetto, anzi noi li avevamo esclusi sapendo che il commissario sarebbe intervenuto. Purtroppo, il testo è stato emendato in commissione di merito, si è voluta fare una forzatura”.
Immediata anche la reazione dei sindacati. Secondo la Fp Cgil Sicilia, “dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato, occorre immediatamente trovare le correzioni legislative al comma impugnato così da garantire le proroghe dei lavoratori con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato della Regione che non sono messe in discussione; al tempo stesso, bisogna lavorare a una soluzione alternativa che salvi i lavoratori con contratti di collaborazione del dipartimento Ambiente dal licenziamento”.
“In ogni caso, è importante sottolineare – aggiunge la Fp Cgil Sicilia – che l’impianto complessivo del ddl è rimasto intatto e consentirà le proroghe sia alla Regione che negli enti strumentali e negli enti locali, essendo in linea con quanto già determinato a livello nazionale sulla materia”.