Con tutta la buona volontà espressa nel corso dei suoi lunghi anni, dieci, l’Associazione Salviamo la Colombaia non è ancora riuscita a pervenire al definitivo risultato per la progettazione della ristrutturazione e la relativa destinazione d’uso, nonché al rispettivo reperimento dei fondi necessari.
Se ne parla da tanto tempo ma nessuno assume la decisione di dare avvio ad un programma e di conseguenza ad un progetto esecutivo che possano rendere ragione.
Pertanto quale sarà il futuro della Colombaia?
Domanda che potrebbe sembrare retorica ma che è impegnativa, che scaturisce dal cuore e dalla mente di quanti hanno seguito l’itinerario tracciato dall’Associazione,che nasce , comunque, nell’impeto della ricerca di questo futuro, da condividere con tutti e da sottrarre alle pastoie burocratiche che attanagliano una struttura che sente il bisogno di rivivere.
Interrogarsi sul futuro della Colombaia significa gettare le basi per le azioni future e che per ora rappresentano un momento di grande valenza per l’economia e la cultura della nostra città, anche se il momento di crisi che attanaglia la nostra nazione non fa sperare gran chè.
Per questo abbiamo bisogno dell’impegno delle istituzioni e degli uomini politici, dei cittadini, abbiamo bisogno di tutti affinché il futuro della Colombaia diventi una certezza.
Vi sono stati alcuni esempi, nella nostra provincia, di antiche fortificazioni ristrutturate e consegnate all’uso ed alla fruibilità della cittadinanza del luogo in cui si trovano.
Vorremmo realizzare, con l’aiuto della gente comune, che come noi ama la Colombaia, un forte polo di attrazione ed un punto di riferimento per la cultura e per l’economia della città, per fare questo è necessaria l’adesione di tutti alla nostra Associazione, perché è con i numeri che si vincono le battaglie.
Questo appunto scaturisce dal nostro impegno per il futuro da condividere con tutti e sotto certi aspetti per cercare di sottrarlo alle istituzioni, le quali, a quanto pare, sempre legate dalle pastoie burocratiche, rallentano un itinerario che si fonda sulla esigenza di dare alla città una struttura che contribuirebbe al suo sviluppo sia dal punto di vista culturale, sia economico, sia turistico al fine di dare una immagine ancor più positiva.
Purtroppo vari "incidenti" di percorso non hanno permesso ancora l'inizio dei lavori di messa in sicurezza.
Non ci siamo dimenticati del problema Colombaia: però attendiamo il primo avvio per poterci dedicare poi a "corpo morto" all'atavico progetto della ristrutturazione definitiva.
Tanti sono i se ed i ma , che potrebbero essere motivo di scoramento,ciò non significa che l'Associazione Salviamo la Colombaia abbia rinunziato a combattere la propria battaglia e che ha visto coinvolti tanti trapanesi residenti e tanti altri emigrati ed ai quali sta a cuore la città e la Colombaia.
Così come è stato difficile conseguire i risultati fin qui ottenuti come la sdemanializzazione ed il successivo passaggio alla Regione siciliana, il riconoscimento da parte del FAI quale monumento da salvare, il riconoscimento di 600 mila euro per la messa in sicurezza, le mostre di fotografie in città,a Malta ed a Monterey (California), la copertina dell'elenco telefonico "SI", i convegni, i concorsi fotografici e di pittura, e tutto il "battage" di carattere divulgativo , nonché il riconoscimento da parte di alcune istituzioni coinvolte nella problematica, riteniamo sia ancor più difficile conseguire il risultato definitivo.
I progetti e le idee per l'uso che se ne dovrà fare ci sono, la ricerca spasmodica di denaro che, secondo i si dice, non dovrebbe rappresentare il maggior problema.
Manca a nostro avviso la buona volontà, manca l'apporto determinato e determinante degli uomini politici trapanesi, appartenenti a qualsiasi partito politico, ma pur sempre trapanesi, che, approfittando del nuovo assetto politico regionale, potrebbero offrire il loro supporto, potrebbero iniziare, tra gli altri impegni, una battaglia politico /amministrativa in favore della Colombaia.
Noi siamo, comunque sempre attenti e ripetiamo di avere bisogno dell' aiuto di tutti.
Ai cittadini, nel chiedere di associarsi, diciamo: per favore aiutateci/per aiutare la città ( lo diciamo anche in diverse lingue: in siciliano- pi favuri aiutatini, in inglese - please help us, in francese - s'il vous plait aidez nous, in tedesco bitte helfen sie uns, in spagnolo- por favor ayudenos, in rumeno-ayuta-ne, in maltese- tghinna) , e per dire alle istituzioni ed agli uomini politici di sensibilizzarsi al problema cercando di non fare scorrere altri decenni.
Luigi Bruno
Presidente Associazione Salviamo la Colombaia