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20/01/2013 10:27:03

Cancellieri: "La guerra alla mafia non è ancora vinta"

 «Siamo qui per celebrare un compleanno, sarebbe stata una giornata di festa in casa Chinnici e Borsellino, avrebbero spento le candeline con i propri nipotini. Questo non è stato possibile perchè li hanno stroncati, e allora noi abbiamo il dovere di ricordarli», ha detto il ministro Cancellieri.«Non abbiamo ancora vinto la guerra contro la mafia, ma abbiamo vinto tante battaglie grazie a uomini come Rocco Chinnici e Paolo Borsellino, che sono degli eroi», ha aggiunto.
Anniversario nascita Chinnici e Borsellino

SEVERINO - «Rocco Chinnici ha combattuto la mafia da solo, allora non c'erano i pentiti, non c'erano le intercettazioni. Mi sono chiesta, come ha fatto? La risposta è nella passione per il lavoro, nell'amore per i giovani». ha detto il ministro della Giustizia. «Chinnici e Borsellino hanno cominciato da soli - ha aggiunto - ma oggi non sono soli, ci siamo tutti noi». «Oggi è un giorno di dolore - ha detto - ma anche di festa nel ricordo di Rocco Chinnici e Paolo Borsellino che non ci sono più».

CROCETTA - «Il valore dell'antimafia spesso è stato dimenticato nelle nostre istituzioni, se oggi in Sicilia siamo arrivati a una situazione come quella attuale è perchè la battaglia alla mafia non è stata affrontata a volte in modo centrale. Oggi è iniziata una nuova pagina per la Sicilia», ha detto il governatore Rosario Crocetta. «Se c'è una cosa che non mi piace è la retorica. Il modo migliore per onorare la memoria di Rocco Chinnici e Paolo Borsellino è seguire il loro esempio di vita come fanno tanti uomini delle istituzioni, tanti magistrati, tanti rappresentati delle forze dell'ordine». Crocetta ha ricordato anche Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Placido Rizzotto, Piersanti Mattarella, Pio La Torre. «Sono i nostri eroi siciliani, perchè non c'è nessuno di più grande di chi ha da la propria vita per gli altri - ha aggiunto Crocetta - Gli eroi sono i santi laici, e dobbiamo considerarli tali, come i militari che muoiono nelle missioni internazionali e i morti della Resistenza».