Si tratta dei locali di Via XI Maggio. I malviventi, con chiara inflessione palermitana, hanno subito intimato agli impiegati di consegnare il denaro. Presenti alcuni clienti, i dipendenti della banca hanno obbedito senza fiatare. Anche perché i malviventi - uno a volto coperto, l'altro con un berretto in testa - erano armati di pistola e ben determinati. Timidamente, però, hanno fatto presente che l'apertura della cassaforte era vincolata al timer.
Afferrato il denaro, i rapinatori sono, quindi, fuggiti a piedi in direzione di piazza Matteotti (Porta Mazara) e hanno cercato di confondersi tra la gente che in quel momento affollava il Cassero. Scattato l'allarme, in banca arriva, subito dopo, la polizia. I rapinatori, però, godevano dell'effetto vantaggio. Coordinati dal commissario Carmine Massarelli, a raccogliere le prime notizie da vittime e testimoni e ad avviare le indagini erano gli agenti delle Squadre Investigativa e Volante. Si apprendeva che i malviventi erano stati abili a non lasciare impronte digitali. Nulla, però, hanno potuto fare per rendere inoffensive le telecamere del sistema di videosorveglianza dell'istituto di credito.