Il loro processo, e' stato fissato nell'aula bunker numero 2 di Milano per il 15 febbraio. Entrambi sono accusati di strage. Al termine della loro requisitoria, i Pm della Dda di Caltanissetta, hanno chiesto al Gup David Salvucci, il rinvio a giudizio per tutti gli altri cinque imputati, accusati di aver ricoperto un ruolo nell'attentato del 19 luglio del 92 in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. I quattro Pm, con a capo il procuratore Sergio Lari, si sono soffermati sulle varie fasi delle indagini, ripartite quasi da zero dopo errori giudiziari e depistaggi, e sull'analisi della posizione e delle responsabilita' contestate a ogni imputato. I magistrati hanno ricostruito gli anni della strategia della tensione e ripercorso i vari passaggi sulla trattativa Stato - mafia. Il Gup ha rinviato l'udienza all'8 febbraio, annullando le altre due date, previste per domani e dopodomani. Nel corso dell'udienza, il boss Salvuccio Madonia, considerato uno dei mandanti della strage di via D'Amelio, collegato in viedo conferenza ha reso dichiarazioni spontanee. Il capomafia palermitano ha posto a modo suo una questione di "legittimita' costituzionale", sostenendo di non aver avuto potuto esercitare il suo diritto di difesa perche' il Dap gli avrebbe impedito colloqui straordinari con il suo legale, benche' fossero autorizzati dal giudice. Anche Vittorio Tutino ha fatto dichiarazioni spontanee e ha lamentato la sospensione di tre quarti d'ora concessa dal giudice per la pausa pranzo, il che gli avrebbe impedito di conusmare un pasto.
AGI