Si prosegue il 22 febbraio con "Gesù dinanzi ad Hanna" e "Gesù dinanzi ad Erode", venerdì 1 marzo con "La flagellazione" e "La coronazione di Spine", mentre l'8 marzo sarà la volta dei gruppi "La Sentenza" ed "Ecce Homo". Quinta Scinnuta il 15 marzo con "L'ascesa al Calvario", poi martedì 19 marzo con la "Madre Pietà dei Massari" e mercoledì 20 con la "Madre Pietà del popolo". Quest'ultima si svolgerà eccezionalmente nella chiesa del Purgatorio, poiché la chiesetta dell'Addolorata in Corso Vittorio Emanuele è sottoposta a lavori di restauro che hanno comportato lo spostamento della vara barocca sulla quale è incastonato il quadro della Pietà, al Purgatorio, da dove sicuramente uscirà in processione il mercoledì Santo. I riti delle Scinnute termineranno venerdì 22 marzo con il simulacro de "L'addorolata".
Intanto fervono i preparativi per i riti della Settimana Santa che culmineranno con la processione dei Misteri il 29 marzo. Grazie all'impegno del nuovo Consiglio di amministrazione dell'Unione Maestranze presieduto da Ignazio Bruno, quest'anno l'itinerario è stato approvato in tempi rapidi, a differenza delle precedenti edizioni. La novità principale è che i Sacri Gruppi torneranno a percorrere interamente il centro storico, senza la Via Fardella e con la sosta in Piazza Vittorio. Tra le altre novità ci sarà il passaggio diurno in Via Ammiraglio Staiti tra la via XXX Gennaio e la via Spalti, il passaggio notturno in Via San Francesco D'Assisi al posto della via Nunzio Nasi ed infine il ritorno della Via Giudecca, sempre di notte, dopo ben undici anni; il caso vuole che l'ultima volta risale al 29 marzo del 2002, lo stesso giorno in cui usciranno i Misteri quest'anno.
Ad ogni modo, nonostante la bellezza indiscutibile dell'itinerario approvato, non mancheranno le polemiche, tra i sostenitori della via Fardella, il perenne «fantasma» dei possibili ritardi in processione e le rituali lamentele da parte degli addetti ai lavori per le "esigue" offerte raccolte; sono argomenti di routine per una processione così imponente quanto difficile da organizzare, dove la componente economica andrebbe senza dubbio rivalutata in difetto, a beneficio della semplicità perduta.
Francesco Genovese