Sono stati, infatti, deferiti in stato di libertà alla locale A.G. 4 soggetti:
- S.A., petrosileno 39enne, in possesso di due coltelli di genere vietato, sottoposti a sequestro;
- M.F., 21enne trapanese pregiudicato, a cui è stata ritirata la patente alla guida della propria autovettura con un tasso alcolemico superiore al consentito;
- S.T.T.A., 25 enne rumeno, sorpreso alla guida di una moto sprovvista di targa e senza patente, in possesso inoltre di un coltello a serramanico di genere vietato;
- R.A., 46enne pluripregiudicato marsalese, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, per evasione.
Nel corso degli stessi servizi, i Carabinieri della stazione di Petrosino, coordinati dal Luogotenente Maurizio Giaramita, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Marsala nei confronti di Sucameli Carlo, 53enne petrosileno, nella foto, reo di aver commesso reati contro la persona. Fermato dai militari, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani per espiare la rimanente pena di due anni e quattro mesi di reclusione.
Sono state, altresì, controllate nr. 20 persone, nr. 10 autoveicoli, nr. 42 soggetti sottoposti a misure ed elevate nr. 3 contravvenzioni al C.D.S..
VIOLENZA. I Carabinieri della Compagnia di Trapani, impegnati anche nelle delicatissime indagini sulle violenze che vengono consumate in ambito familiare (femminicidi, violenze sessuali, percosse, stalking) ieri hanno tratto in arresto S.M., quarantenne residente in una frazione dell’agro trapanese, che dovrà scontare una condanna a quattordici anni ed un mese di reclusione per violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia.
I fatti sarebbero avvenuti tra il 2000 ed il 2005: in quell’arco temporale “l’orco”, approfittando delle momentanee assenze da casa della moglie, avrebbe posto in essere violenze sessuali sulla figlia, che all’epoca in cui i fatti iniziarono a verificarsi aveva poco più di sette anni d’età.
Gli atteggiamenti dell’uomo, nel tempo, divennero man mano più tracotanti, tanto che negli ultimi periodi egli era arrivato al punto di buttar fuori da casa la giovane moglie per poter compire le sue nefande azioni nei confronti della figlia minore.
Prendendo le mosse da una prima denuncia della madre disperata, la quale – per paura del marito e per senso del pudore – cercava di mettere in rilievo più le azioni violente nei suoi confronti che le turpitudini compiute sulla figlia, i Carabinieri sono riusciti, con pazienza ed estrema delicatezza, a ricostruire l’intera vicenda.
Le accurate indagini hanno così consentito all’Autorità Giudiziaria di porre termine alle esecrabili azioni dell’uomo.
Al termine dell’iter processuale, riconosciuti validi tutti gli elementi di prova forniti dai militari dell’Arma, l’uomo è stato condannato alla dura pena detentiva sopra richiamata e per lui si sono aperte le porte del carcere.
CASTELVETRANO. Nell’ambito del serrato e continuò controllo del territorio ad opera dei militari della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano, sono scattate le manette per BONAFEDE Giacomo pregiudicato castelvetranese di 37 anni, perché resosi responsabile del reato di evasione.
Lo stesso, era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per aver commesso un furto in abitazione durante la notte di capodanno. Alle prime ore, infatti, del 1 gennaio u.s., il Bonafede veniva sorpreso, dai militari dell’aliquota Radiomobile della Compagnia, dopo che si era impossessato dell’intera refurtiva (composta per lo più da preziosi e oggetti di valore), di un abitazione castelvetranese. Lo scorso lunedì, pertanto, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel corso di un servizio di controllo del territorio, lo hanno sorpreso sulla pubblica via, senza che lo stesso fosse stato autorizzato ad uscire di casa. Lo hanno pertanto condotto in caserma e tratto in arresto. A seguito dell’udienza di convalida dell’arresto, tenutasi ieri mattina presso il Tribunale di Marsala, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto e risottoposto il BONAFEDE alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio.