Cambiano orari e modalità di conferimento, con la speranza di rendere più efficente il servizio. La novità sostanziale è la scomparsa dei cassonetti dalle strade. Breve storia: nel 2009 i cassonetti furono tutti levati perchè "non ci doveva essere più un cassonetto in giro"; tra le proteste, furono rimessi, perchè la gente buttava lo stesso i rifiuti dove c'erano i cassonetti; poi furono levati, infine rimessi,ma solo per l'indiferrenziata, cioè l'R.s.u. E adesso li rilevano (chissà tra quanto li rimetteranno). Si spera così di aumentare la raccolta differenziata, ma i risultati - per stessa ammissone dei liquidatori Tumbarello e Provenzano - non sono incoraggianti: l'indifferenziato nel 2012 supera il 42 per cento del totale complessivo raccolto nell'intero ambito "Terra dei Fenici", che comprende, oltre al territorio lilibetano, i Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice». Insomma, nell'ambito territoriale, un rifiuto in discarica su due lo producono i marsalesi. Antonio Provenzano e Francesco Tumbarello definiscono il dato fornito «allarmante». Soprattutto in considerazione dell'aumento «di oltre cinque punti percentuali della quantità di Rsu negli ultimi tre anni». Per Provenzano e Tumbarello occorre, dunque, uno «sforzo collettivo per migliorare l'ambiente». Per questo motivo hanno pianificato il nuovo corso nella raccolta dei rifiuti: la «porta a porta» notturna, che in centro verrà avviata appunto oggi, mentre nelle periferie e nelle contrade si comincerà il 25 febbraio. Scrive l'Ato in una nota: "Con il nuovo servizio, verrà eliminato definitivamente l'utilizzo dei cassonetti di indifferenziata (oggi presenti nelle periferie), favorendo la raccolta porta a porta e la corretta separazione dei materiali, evitando inoltre ogni esposizione nel centro urbano dei rifiuti in orari diurni, grazie al ritiro notturno da parte degli operatori Aimeri". «Abituarsi al nuovo sistema della differenziata porta a porta - dicono i due commissari liquidatori - è un dovere civico per ogni cittadino. E' indispensabile uno sforzo comune per rendere più salubre, pulito e vivibile l'ambiente circostante, favorendo il processo del riciclo dei materiali e di conseguenza un minor impatto ambientale con la prospettiva di un risparmio concreto sui costi di gestione del servizio». Si conclude affermando che non è possibile pretendere di avere dei benefici immediati senza uno «sforzo collettivo» che miri a cambiare l'attuale situazione. Per questo si confida nel «buon senso» dei cittadini marsalesi, invitati a rispettare le nuove regole.
E mentre il consiglio comunale vuole vederci chiaro su quello che succede sul fronte rifiuti (i consiglieri comunali hanno chiesto una commissione d'inchiesta), Tumbarello e Provenzano rimandano le critiche al precedente management.
“L'attuale gestione dell'ATO – ricordano i liquidatori - ha attivato tutta una serie di procedure che da un lato hanno portato dei benefici economici per l'Ente stesso e, dall'altro, si sono attivati (vedi albo dei fornitori all'interno del sito web) tutta una serie di procedure volte alla trasparenza non ultimo l'avvio della pubblicazione di dati statistici (sulle tipologie dei rifiuti raccolti) fino ad oggi conosciuti solo dagli addetti ai lavori". In realtà, però, il sito web dell'Ato non contiene ancora l'Albo Pretorio, con gare, contratti, consulenti pubblicamente consultabili.
Nel frattempo i Sindaco dell'Ato Tp 1 si sono riuniti: sono tutti d'accordo sulla necessità di aumentare la percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti.
Stigmatizzato, si sottolinea in una nota il «messaggio negativo all'opinione pubblica (e allo sforzo che le comunità dell'Ato Tp1 hanno posto in essere impegnandosi nella raccolta differenziata porta a porta) sulle decisioni regionali di posticipare al 2017 l'adeguamento agli standard europei».
Sarà, poi, chiesto anche un confronto «urgente» con il governo regionale e ci si doterà di regolamenti volti «a premiare i cittadini virtuosi e volenterosi che attivamente collaborano alla raccolta differenziata», sanzionando gli «incivili». I sindaci hanno, inoltre, affermato di non sottovalutare «la gravità delle indiscrezioni stampa in relazione alla poco ortodossa gestione delle assunzioni Aimeri in provincia, nonché in relazione alle corrette procedure sulla quantificazione e/o mancata tempestività del riconoscimento delle penali per disservizi Aimeri».
I sindaci hanno, quindi, deciso di chiedere un «confronto» con l'autorità giudiziaria «al fine di verificare la sussistenza delle trasparenti e corrette condizioni di proseguo del rapporto contrattuale con la ditta appaltatrice, nonché a tutela della continuazione del servizio e dei lavoratori». A breve, infine, anche un confronto con i rappresentanti sindacali.
Dall'altra parte della provincia, intanto, si vivono ore drammatiche. Belice Ambiente, la società consortile che gestisce la raccolta dei rifiuti per i Comuni compresi nella fascia tra Petrosino e la valle del Belice, ha dichiarato il suo stato di insolvenza: non ci sono soldi in cassa, i fornitori non fanno più credito, e da oggi, finita la benzina, si fermeranno anche i mezzi, mentre gli operai aspettano ancora il salario di Gennaio. Una vicenda delicatissima, per la quale sono stati convocati questa mattina tutti i Sindaci dei Comuni che fanno parte dell'Ato Tp 2.