La proposta arriva, in questo ultimo scorcio di legislatura, direttamente dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo.
"Sarebbe un'operazione importante se - ha svelato il ministro all'Ansa - si trovasse una modalità per cui una parte dei beni confiscati alla mafia potesse essere conferita a questo Fondo e poi convertita in nuove scuole". Un modo per risolvere uno dei problemi del nostro sistema d'edilizia scolastica. "Attualmente - ha ricordato il ministro - Ci sono circa un migliaio di scuole ospitate in edifici presi in affitto (oltre il 90% al Sud). Se si trovasse una modalità per cui una parte dei beni confiscati alla mafia potesse finire in questo Fondo e poi essere convertita in scuole nuove sarebbe un'operazione importante".
Il fondo, secondo il progetto in corso di definizione, dovrebbe ricevere fondi provenienti in parte dal Miur e in parte da Regioni, Province e Comuni. Profumo ha anche fatto sapere di essere al lavoro insieme al ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, per destinare al Fondo anche una parte dei finanziamenti dell'Unione europea in modo da poter avviare una pianificazione di 7 anni (2014-2020). In questo modo diventerebbe, ha spiegato il ministro, "una sorta di Fondo rotativo: si conferiscono edifici che possono essere poi ceduti e le risorse ricavate destinate alle scuole".