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08/03/2013 05:28:18

Mafia. Per Canino un processo sospeso da anni. "Golem 2", nuova udienza a Marsala

Le sue condizioni di salute non gli permettono di partecipare attivamente al processo, e si va avanti, al Tribunale di Trapani, di volta in volta con nuove perizie mediche. L’ultimo incarico è stato conferito ai professori Paolo Procaccianti e Giuseppe Sciarabba.
Canino è chiamato a rispondere dell'accusa di associazione mafiosa. Il dibattimento è da diversi anni sospeso. Il Tribunale ha ora disposto una nuova perizia al fine di verificare se la patologia respiratoria da cui è affetto l'imputato abbia registrato o meno delle variazioni e se lo stesso sia in grado di partecipare al processo senza gravi rischi per la propria salute.
I periti hanno anticipato che per l'accertamento sarà necessario procedere all'effettuazione di un esame della funzionalità respiratoria. Canino dovrà essere accompagnato presso una struttura sanitaria, probabilmente a Trapani. I periti hanno chiesto un termine di sessanta giorni per completare gli accertamenti. Gli avvocati Ferruccio Marino e Francesco Bertarotta, difensori dell'ex deputato, hanno annunciato la nomina di un proprio consulente. Il processo è stato rinviato al prossimo 20 maggio.
Oggi a Marsala, invece, nuova udienza del processo “Golem 2” che vede imputato Matteo Messina Denaro ed alcuni suoi sodali. Di scena saranno, da qui alle prossime udienze, i collaboratori di giustizia. Il Tribunale di Marsala (presidente Sergio Gulotta) ha ammesso anche le ultime richieste, in fatto di fonti di prova, avanzate dalle parti nel processo scaturito dall'operazione antimafia «Golem 2» (15 marzo 2010). L'accusa, rappresentata dai pm della Dda Paolo Guido e Marzia Sabella, aveva chiesto di ascoltare altri tre collaboratori di giustizia per dimostrare il «ruolo direttivo» di Messina Denaro in seno a Cosa Nostra.
Saranno, quindi, ascoltati («indispensabile», secondo i giudici, la loro testimonianza) i collaboratori di giustizia palermitani Manuel Pasta e Giovanna Micol Richichi e l'agrigentino Calogero Rizzuto. I primi due potranno riferire anche «su circostanze abbastanza recenti, tra il 2007 e il 2009, nei rapporti tra Messina Denaro e le organizzazioni mafiose della provincia di Palermo». In merito alle deposizioni di Pasta e Rizzuto, oggi si deciderà se ascoltarli in videoconferenza o recarsi in trasferta nei pressi delle località segrete dove costoro vivono. Eventualità, quest'ultima, che alcuni legali degli imputati hanno già detto di non gradire («Occorre risparmiare tempo e denaro» hanno affermato gli avvocati Cardinale e Scozzola).
Oggi dovrebbero essere sentiti un ufficiale del Ros dei carabinieri, il colonnello Fabio Bottino e se si riuscirà a rintracciarla anche la Richichi. Successivamente, verranno ascoltati altri quattro investigatori: poliziotti che hanno partecipato alle attività di «osservazione» e intercettazione dei presunti componenti della famiglia mafiosa castelvetranese. Ammesse, infine, anche le riprese video effettuate in fase di indagine, nonché le richieste (testimonianze e documenti) avanzate da avvocati difensori.
Alla sbarra, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di società e valori, estorsione, danneggiamento e favoreggiamento personale, oltre al latitante Messina Denaro, ci sono Maurizio Arimondi, Calogero Cangemi, Lorenzo Catalanotto, Tonino Catania, Giovanni Filardo, Leonardo Ippolito, Marco Manzo, Antonino Marotta, Nicolò Nicolosi, Vincenzo Panicola, Giovanni Risalvato, Filippo Sammartano e Giovanni Stallone.