Furono presentate come il non plus ultra della raccolta differenziata dei rifiuti. All’inaugurazione delle 10 isole all’avanguardia vennero tutte le autorità, a cominciare dall’allora Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Sono costate 1,2 milioni di euro di fondi comunitari. “Via i cassonetti maleodoranti - aveva detto soddisfatto il Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala - da oggi ad ogni ora si possono conferire i rifiuti differenziati, e con l’apposita tessera magnetica accumulare punti per avere uno sconto sulla Tarsu, la tassa sui rifiuti”.
Ebbene, le supertecnologiche isole sono ferme da un anno. Sono ferme da un anno.
Le isole erano entrate in funzione nel luglio del 2010: ogni famiglia aveva ricevuto il proprio «badge elettronico» e tutte le famiglie erano state raggiunte con una costosa campagna d'informazione costata 78.000 euro. Poi, ci fu un fulmine, una saetta. Che ha colpito e mandato in tilt il sistema del software. “A quel punto - spiega l'assessore comunale all'Ambiente Massimo Fundarò - spettava all'Ato Tp1 Terra dei Fenici e all'Aimeri ambiente, la società che materialmente si occupa della raccolta dei rifiuti, occuparsi della manutenzione. Ma non hanno mai provveduto”. E così un danno che inizialmente era di sole 30.000 euro è lievitato ed è finito, tanto per cambiare, in un contenzioso, tra Comune di Alcamo, Ato Terra dei Fenici e Aimeri Ambiente. Alla fine il Comune ha anche denunciato per danno erariale Aimeri e Ato alla Corte Conti. Il 17 Maggio, infatti, è stata presentata da Fundarò e dal dirigente del Settore Promozione economica Francesco Saverio Maniscalchi una denuncia dalla quale si evicne che il mancato funzionamento delle isole interrate, già a maggio 2012 aveva provocato danni per 92.726 euro.
Quindi da Luglio a ora sarà sicuramente raddoppiato. “Abbiamo anche patito un danno di immagine - aggiunge Fundarò - perchè Alcamo era tra i primi Comuni virtuosi in Sicilia per la raccolta differenziata.
E adesso che succede? Pare che tra un paio di mesi le isole possano tornare a funzionare. «L'Ato interverrà in via sostitutiva - annuncia Fundarò - e addebiterà i costi all'Aimeri. Credo che al massimo tra 60 giorni le isole interrate saranno riattivate».
Fundarò ritiene inoltre che il Comune, a causa di questa e altre inadempienze di Aimeri, possa uscire dall’Ato: «Da 4 mesi Aimeri Ambiente ha problemi finanziari - prosegue Fundarò - non paga né dipendenti né fornitori. E anche stavolta la società d'ambito è dovuta intervenire in via sostitutiva per pagare i lavoratori». L'amministrazione ha chiesto un incontro urgente con i vertici nazionali dell'Aimeri, paventando una «risoluzione in danno del contratto d'appalto» in caso di persistenti inadempienze della ditta. «Siamo un modello virtuoso - sbotta Fundarò - non manderemo tutto al macero per l'atteggiamento di questa società».