Il boato determinato dall’esplosione di quell’autobomba destinata ad uccidere un magistrato in
servizio alla Procura di Trapani, il pubblico ministero dott. Carlo Palermo, riteniamo non si
sia ancora esaurito nei suoi effetti devastanti. Il tritolo mafioso ha ucciso tre giovani vite, ne ha
minato altre, il magistrato, i suoi agenti di scorta, ma ha anche determinato un forte segnale
di intimidazione all’intera società civile trapanese che ancora oggi stenta ad abbandonare
comportamenti troppo remissivi nei confronti della preponderante presenza della mafia nel
tessuto sociale e civile. Dinanzi a quei morti stritolati dal tritolo autorevoli politici dicevano che la
mafia non esisteva, oggi dinanzi al cosidetto fenomeno della mafia sommersa gli stessi autorevoli politici ci dicono che la mafia non esiste o è stata sconfitta, a dispetto di arresti, condanne e ingenti sequestri e confische di beni che dimostrano semmai una vitalità presente e magari anche più raffinata dell’organizzazione criminale e mafiosa.
Certamente rispetto a quegli anni 80 segnati dalla barbarie mafiosa anche nel trapanese,
tanto è cambiato, oggi c’è un pezzo di società che dimostra di volere essere davvero civile e che
usa la memoria per animare il più intelligente degli impegni contro le mafie, la malapolitica, la
corruzione, le connivenze e le collusioni, il 2 aprile per Noi di Libera Trapani rappresenta
non solo il momento del ricordo ma anche una giornata in cui fare un bilancio e ripartire nel
lavoro in mezzo ai giovani, con gli adulti, donne e uomini, che desiderano vivere in una società
realmente libera e democratica. Anche quest’anno faremo ciò e partecipiamo con questo intento
alle manifestazioni del “Non ti scordar di me” indette dal Comune di Erice e che hanno visto
già un primo alto momento lo scorso 21 marzo con la intitolazione dell’aula bunker del carcere di
Trapani all’agente penitenziario Giuseppe Montalto ucciso dalla mafia il 23 dicembre del 1995.
Prossimo appuntamento il 2 aprile alle 10 presso la stele di Pizzolungo che, posta dal marito
e dal padre delle vittime, Nunzio Asta, ricorda il sacrificio di Barbara, Salvatore e Giuseppe
che noi vorremmo non essere morti invano. Sarà un momento di ricordo e per rinnovare
l’impegno grazie alla presenza di don Luigi Ciotti presidente nazionale di Libera.
Il 2 aprile a Pizzolungo sarà presente la Carovana Internazionale Antimafia che da qualche
giorno ha cominciato il suo viaggio collegando La Tunisia all’Europa. Esiste una precisa
compatibilità tra le manifestazioni del “Non ti scordar di me” e la “Carovana Antimafia”, promossa
da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de
l’Enseignement. La Carovana partirà sabato 30 marzo da Tunisi, e dopo aver partecipato
alla manifestazione conclusiva del Forum Sociale Mondiale i due furgoni della Carovana si
imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia, a Trapani, e da lì nelle altre regioni italiane.
Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà poi una seconda parte di
Carovana che, dal 3 al 10 ottobre, raggiungerà, le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimese Bastia.
Se la “Carovana Internazionale antimafia” ha scelto come tema quello dei costi sociali prodotti
dall’illegalità economica, in particolare da mafie, corruzione ed evasione fiscale, che ogni anno
sottraggono circa 500 miliardi di euro alla collettività (lo slogan scelto dagli organizzatori è “Se
sai contare inizia a camminare”) l’edizione 2013 del “Non ti scordar di me” ha scelto come
tema conduttore quello del lavoro pulito, onesto, che deve sconfiggere il lavoro delle mafie e
inquinato dalla mafia. E così il 2 aprile alle 16,30 la Carovana Internazionale Antimafia sarà
presso la Calcestruzzi Ericina Libera – via Francesco Culcasi Zona Industriale Trapani - dove
ci sarà l’incontro con gli operai che si sono riuniti in cooperativa e oggi gestiscono l’impianto
che dalle mani dei mafiosi sporche del sangue di tanti morti ammazzati e passato nelle mani
pulite degli operai che la mafia dapprima ha sfruttato e ha poi minacciato. Anche questa
una occasione per mettere in evidenza la positiva collaborazione con il circolo Arci di Trapani
Amalatesta che ha deciso di accompagnarci ed affiancarci in questa come è stato in altre iniziative e come certamente sarà anche in futuro con in testa Giovanna Vacirca, consigliere regionale Arci.
La sera del 2 aprile poi la Carovana Internazionale Antimafie si sposterà al campo Falcone e
Borsellino di Erice San Giuliano per il concerto dei Modena City Ramblers il gruppo famoso
per alcune musiche e colonne sonore come quella che ha accompagnato il film “Cento Passi” e
che ad Erice presenteranno un inedito dedicato a Salvatore e Giuseppe Asta.
Di mafia e lavoro si parlerà ancora, il 4 aprile alle 9,00 presso il seminario vescovile dove
gli studenti ericini incontreranno importanti “testimoni”, Gianluca Faraone che parlerà della
costituenda cooperativa “Le terre di Rita Atria” che gestire i terreni confiscati nel Belice e
nel trapanese alla mafia, Pina Maisano Grassi, a proposito delle denuncia antiracket, lei che
è la vedova dell’imprenditore Libero Grassi ucciso a Palermo per essersi ribellato al racket
mafioso, sono stati invitati i familiari di due sindacalisti uccisi dalla mafia, Placido Rizzotto e
Vito Pipitone, e ancora don Baldassare Meli che parlerà del suo lavoro “in mezzo agli ultimi, ai
giovani” e ci aiuterà a ricordare don Pino Puglisi. Gli studenti presenteranno i lavori che hanno
elaborato a ricordo di chi ha immolato la sua vita per la verità e la giustizia, e il lavoro, “La storia
del territorio scritta dai ragazzi”. E’ prevista la presenza del presidente della Regione on.
Rosario Crocetta.
Il 5 aprile ore 9,00 poi l’incontro con il magistrato Andrea Tarondo e l’ex presidente di
Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello ancora dedicato al tema del lavoro e dell’impresa legale, “Cosa nostra e lavoro, economia mafiosa e democrazia negata”. Questo appuntamento è per le 9 sempre presso il seminario vescovile.
Il 6 aprile alle 18 presso l’auditorium dei Salesiani musical in onore di padre Pino Puglisi,
“L’amore più grande” a cura dell’associazione Don Bosco.