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19/04/2013 04:32:58

Un tavolo per sbloccare gli appalti pubblici in Sicilia. Oggi una manifestazione a Palermo

 L’edilizia è il settore più penalizzato. Dal 2008 a oggi i finanziamenti sono diminuiti da circa un miliardo di euro a 530 milioni. Un settore che prima occupava 102 mila persone mentre adesso soltanto 52 mila. Serve un tavolo per sbloccare gli appalti pubblici”. Con queste parole, Santino Barbera, segretario regionale di Filca Cisl spiega perché i lavoratori siciliani del settore edile protesteranno oggi  davanti a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Barbera, insieme al segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, ha spiegato stamattina in conferenza stampa le ragioni della manifestazione.

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, vuole lavorare alla modifica della legge 12 del 2010, una legge che i sindacati contribuito a realizzare. Secondo Barbera, però, il settore edile in Sicilia ha bisogno di trasparenza e controllo e chiede all’assessore la creazione di un tavolo che abbia il compito di sbloccare le gare d’appalto della pubblica amministrazione ferme a causa del patto di stabilità. “Oggi protesteremo – spiega il segretario regionale di Filca Cisl -per fa capire a Crocetta deve mettere il lavoro al centro della sua azione di governo. Bisogna evitare che gli operai edili disoccupati diventano campo fertile per l’azione di reclutamento della malavita organizzata”.

Il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, sottolinea che la manifestazione dei lavoratori edili si terrà tre giorni prima dell’inizio della discussione sul Bilancio all’Ars. ”Lo strumento economico del governo Crocetta – spiega Bernava – è improntato sul contenimento di spesa e non sugli investimenti. Chiederemo alla giunta regionale di mettere in moto gli appalti pubblici con opere utili, come l’edilizia scolastica e il recupero urbano. Sfruttare al meglio i fondi europei avviando le opere in fase avanzata di progettazione. Inoltre i recenti arresti del settore eolico nel Trapanese portano alla ribalta la necessità di potenziare i controlli degli enti appaltanti”.

“La crisi del settore delle costruzioni è sotto gli occhi di tutti, i numeri che la contraddistinguono sono impressionanti - fa eco la Cna - . Eppure, rispetto a questo stato di cose, non si registra un allarme proporzionale alla dimensioni epocali di questa crisi. Forse perché non coinvolge nessuna grande impresa, capace di far parlare di sé sui media mentre lo stillicidio di una miriade di piccole e piccolissime imprese, spesso artigiane e con relativamente pochi addetti pro-capite, non fa notizia e non crea allarme sociale”.