Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/04/2013 06:55:24

Francesca Scopelliti racconta a Marsala lo scandalo del caso Tortora

Un intervento appassionato, intenso, e a tratti - per sdrammatizzare un argomento attuale e complesso - anche "simpatico", ma costantemente determinato a chiedere attenzione su un tema troppo trascurato e che all'epoca del «caso Tortora» finì per spaccare l'intero Paese e da cui scaturì il referendum promosso dal Partito radicale sulla responsabilità civile dei giudici.
Francesca Scopelliti è intervenuta dopo il presidente dell'Ordine degli avvocati, Gianfranco Zarzana e l'avvocato Giacomo Frazzitta, che l'hanno introdotta, nonché dopo il presidente del tribunale, Gioacchino Natoli. Proprio a quest'ultimo si è rivolta, in chiusura del racconto della propria esperienza, per chiedergli di farsi garante, a Marsala, di un sistema che "custodisca" il delicatissimo lavoro giudiziario, impedendo ai magistrati di prestarsi alla brutale pratica della spettacolarizzazione della giustizia nei vari livelli.
Agli addetti ai lavori, invece, Francesca Scopelliti ha chiesto di prestare il doveroso scrupoloso, consapevoli che compito dei giudici è quello di condannare i colpevoli certi, non di agire come i padroni delle vite delle persone. «Tutto il tema giustizia, dai processi alle carceri - ha detto - andrebbe riformato e l'amarezza più grossa è che c'è stata una persona che ha pagato con la propria vita un errore giudiziario e anche la gogna del carcere».
«Nonostante io abbia denunciato quanto accaduto ad Enzo Tortora nelle sedi opportune con argomentazioni inequivocabili - ha aggiunto Francesca Scopelliti - la classe politica non ha mai saputo far fronte alle denunce fatte e non ha mai voluto farsi carico di una a una riforma vera, per ridare al nostro Paese quell'etichetta di Stato di diritto che ha perso completamente. La politica è troppo occupata a risolvere i suoi problemi interni, sorda cieca, ma non muta».