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08/05/2013 04:32:21

Salemi. Acqua, bene comune? Meglio se “arancione” con ferro e sabbia...

Anche se dell’aureo metallo,  da qualche anno a questa parte, operano nel territorio cittadino sorprendentemente ben due agenzie di “comprORO”, l’ H2ORO  sembra invece essere diventato  un liquido raro e prezioso.  E dire che un tempo sgorgava copiosamente e di ottima qualirà dalle numerose sorgenti e fontanelle disseminate un po’ ovunque su queste ubertose colline. Rimane memorabile la descrizione che fece Vincenzo Consolo nel suo “Retablo”.  Acqua, come patrimonio dell'umanità, si dice. L'accesso all'acqua potabile è un diritto umano e sociale imprescrittibile e che deve essere garantito a tutti gli esseri umani, si proclama. Tutte enunciazioni, queste, su cui la gran parte dei cittadini italiani si rispecchiano e su cui si sono anche pronunciati plebiscitariamente attraverso un referendum. Comprensibile quindi la preoccupazione dei salemitani manifestata a seguito dell’ordinanza emessa due mesi orsono dal prefetto Falco con la quale s’informava i cittadini che l’acqua del pozzo Bagnitelli non era potabile. Le analisi avevano certificato la presenza di una quantità di ferro oltre i limiti consentiti dalla legge. Il provvedimento si rese necessario per l’impossibilità di miscelarla con quella proveniente dal pozzo di Ulmi, andato in tilt durante un sopralluogo effettuato da un team di tecnici dell’Eas. Nel corso del quale il motore di sollevamento scoppiò letteralmente procurando ad  un dirigente dell’ente serie ustioni al braccio. Con le conseguenze che tutti ricordano e con i non pochi disagi per i residenti costretti anche ad acquistare l’acqua con autobotti a caro prezzo. L’ordinanza commissariale rimane ancora  in vigore. Ancora per poco, ci ha assicurato il prefetto Leopoldo Falco.  L’immissione in rete di acqua proveniente dall’acquedotto Girgenti dovrebbe fare abbassare i valori del ferro. Ma prima, si dovrebbe procedere a nuove analisi, Sappiamo però che l’EAS non è più in grado di garantire una normale e corretta erogazione dell’acqua. Basti pensare che non ha più la disponibilità finanziaria per acquistare l’ipoclorito di sodio.  Lo aveva comunicato con una drammatica quanto patetica circolare, con la quale invitava i comuni ad accollarsi le spese di approvvigionamento del prodotto chimico necessario alla potabilizzazione dell’acqua.

Ma eliminato un inconveniente, ecco presentarsene un altro! Da alcune settimane, infatti, dai rubinetti delle abitazioni della Zona Nuova di Trasferimento  della città l’acqua scorre con un bel colore arancione. Che denuncia una forte presenza di sabbia (nella foto) causata, ci hanno spiegato, all’afflusso della nuova acqua, che avrebbe rimesso in circolazione i sedimenti sabbiosi presenti nelle vasche di ritenzione. Ma forse, pensiamo noi, perché non è stata più utilizzata la vasca di decantazione, una volta in uso, che si trova a monte della zona di trasferimento, nelle vicinanze delle case popolari Guccione. Il Comune dovrebbe provvedere fra giorni al suo ripristino. Come si vede, il servizio idrico di manutenzione grava finanziariamente tutto sulle casse comunali, sul capitolo Lavori Pubblici, sottraendo in questo modo risorse che dovrebbero essere destinate alla manutenzione delle strade, ridotte spesso e in taluni casi ad uno stato davvero pietoso. Intanto quel «sedimento sabbioso» continua ad intasare i rubinetti, mettendo a rischio lavatrici, caldaie e forse anche la stessa salute dei cittadini. Ci chiediamo se della situazione sono al corrente le autorità sanitarie. L’Asp non dovrebbe vigilare sulla qualità dell'acqua erogata nelle città e tutelare preventivamente la salute dei cittadini? A noi, che siamo l’ultima ruota del carro, non rimane che raccogliere e segnalare le ansie e le lamentele dei cittadini che ci dicono di non potere utilizzare  il prezioso liquido né per cucinare né per lavare le verdure o per lavarsi i denti. Con buona pace delle caldaie bloccate e  lavatrici usurarsi per colpa della sabbia. Hai voglia a dire “Acqua, bene comune”!

 

Franco Lo Re