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10/05/2013 04:35:20

Alcamo, la Corte dei Conti critica il Comune. Ecco luci ed ombre del bilancio

 Nel mirino dei magistrati contabili, che il 4 aprile hanno ascoltato sindaco e responsabile dei servizi finanziari, il rendiconto 2011 e il bilancio di previsione 2012.La Corte fa rilievi importanti. Contesta il mancato rispetto del patto di stabilità interno sia nel 2011 che nel 2012, la spesa per il personale cresciuta di 660 mila euro rispetto al 2010, la bassa percentuale di riscossione delle entrate provenienti da sanzioni amministrative, l'utilizzo improprio dei capitoli relativi ai "servizi per conto terzi", la presenza di consistenti residui passivi del Titolo II a fronte di esigui residui attivi in conto capitale, criticità nella gestione della società "Civitas servizi srl". 

Dichiara Sebastiano Luppino, dirigente del Comune: "Mentre lo sforamento dell'anno 2011 è stato causato da una scelta politica di raggiungere determinato obiettivi anche a costo dello sforamento (la prova più evidente e che si è applicato avanzo di amministrazione in sede di assestamento anche con il parere non favorevole del Ragioniere generale); nell'anno 2012 si era programmata una rigorosa spending review ed un incremento delle enntrate proprie, lo sforamento è stato di soli € 855.000 e non ci sarebbe stato se la Regione Siciliana ci avesse trasferito quanto già consolidato nel 2011". Anche dall'Amministrazione Comunale di Alcamo fanno sapere di  di non aver rispettato il patto di stabilità sia nel 2011 - con un divario rispetto all'obiettivo di 2.265.000 euro - che nel 2012 a livello previsionale - con un divario iniziale di 2.727.000 euro (poi ridotto a 855.000 euro a fine esercizio), ma si giustificano  con la «consistente riduzione dei trasferimenti regionali»

La Corte ordina al Comune entro 60 giorni dei «provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio». 

La deliberazione evidenzia poi «il consistente ammontare dei debiti fuori bilancio 2011, pari ad € 590.025, di cui non risulta accertata l'integrale trasmissione delle delibere di riconoscimento alla Procura regionale della Corte dei conti, e debiti da riconoscere alla fine dell'esercizio pari a € 253.460», oltre alla «bassa percentuale di riscossione delle entrate da proventi derivanti da sanzioni amministrative per violazione del Codice della strada (38% nel 2011 e 45% nel 2012) e da recupero evasione tributaria (9% nel 2011 e 32% nel 2012)». "La bassa percentuale di riscossione - aggiunge Luppino -  è dovuta la fatto che gli accertamenti vengono effettuati a fine anno e che quindi il consuntivo riporta dei crediti elevati a fine anno ma che poi vengono riscossi nell'anno successivo.

Un capitolo è dedicato alla "Civitas servizi srl" messa in liquidazione il 27 ottobre 2010. La società aveva registrato perdite per 20.344 euro nel 2009 e 33.566 euro nel 2010. «La Sezione - si legge nella deliberazione - non può esimersi dall'interrogarsi sulla giustificabilità dell'operazione posta in essere dall'ente, che ha sostenuto ingenti spese (73.200 euro, pari al 61% del capitale sociale) per l'acquisizione delle quote di una società («Sit Sicilia spa») di cui, a seguito di reiterate perdite, ha deliberato lo scioglimento per impossibilità di conseguimento dell'oggetto sociale».

"La spesa del personale- replicano dal Comune -  ha un incremento nel 2011 a causa della stabilizzazione di 127 precari che da Lsu sono stati contrattualizzati con le sole somme della Regione (senza la quota del 20% a carico del Comune) e che la Corte conteggia spesa del personale senza volere tener conto dell'equivalente entrata".

"In conclusione - dichiara Luppino - la situazione finanziaria del Comune di Alcamo resta buona, abbiamo più di 6 Milioni di euro di Cassa, abbiamo chiuso il bilancio 2012 con un avanzo di circa 5,5 milioni di € e non abbiamo tanti debiti fuori bilancio (nel 2013 si ipotizzano circa € 300.000,00)".