A difendere l'imputato è l'avvocato Arianna Rallo. I fatti contestati sono relativi al periodo febbraio-maggio 2008. La sentenza è prevista per il 17 giugno.
Il procedimento è scaturito dalla denuncia sporta ai carabinieri, il 23 agosto 2008, da Vita Annalisa Daunisi, che racconto le «minacce» che avrebbe ricevuto dal Marino, che con violenza gli avrebbe sottratto anche l'auto, dopo un prestito concesso ad un tasso d'interesse di circa il 30 per cento mensile (360 per cento annui) alla Daunisi e al fidanzato Vito Saladino, che gestivano una rosticceria in piazza del Popolo.
Entrambi sarebbero stati, poi, anche pesantemente minacciati addirittura di morte. Coltello in pugno, uno dei due presunti usurai avrebbe minacciato di «tagliare la gola» alle vittime se queste non avessero soddisfatto le loro pretese. Oltre al denaro, pretendevano anche l'auto della Daunisi, un «maggiolone» Wolksvagen che doveva diventare di loro proprietà senza esborso di denaro.
I due fidanzati si sono, poi costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Ignazio Bilardello e Alessandro Casano. Parte civile anche l'associazione antiracket.