La società è pronta, le idee sono chiare, ma il territorio è pronto? Per esempio, in quale stadio giocherà il Trapani? Al momento non può giocare al Provinciale di Trapani. Se si dovesse cominciare il campionato domani, il Trapani sarebbe costretto a giocare al Renzo Barbera, lo stadio della Favorita, a Palermo. Il Provinciale, infatti, è omologato per 6 mila e 700 spettatori. Avrebbe bisogno di poco più di 3 mila posti ulteriori per ottenere il minimo della capienza necessaria. La struttura non è da buttar via ma è rimasta sostanzialmente simile a com’era nel 1960, quando fu inaugurata. Nel cassetto del Trapani c’è già un progetto di ammodernamento che la società granata sembrerebbe disposto a finanziare. La condizione essenziale sarebbe però l’affidamento in gestione pluriennale dell’impianto al club di Morace: una strada privilegiata, dato che il “Provinciale” è, appunto, di proprietà della Provincia e con la sua abolizione chissà come finirebbe la vicenda. Insomma, l’adeguamento con i tornelli è obbligatorio e probabilmente potrebbe arrivare anche una deroga, se le cose dovessero rimanere come sono.
La società, però, sembra in grado di fare bene. C'è un progetto vero, dietro il Trapani. Basta guardare il centro sportivo "Sorrentino". Prima era una distesa di terra battuta simile più a una discarica che a un campo di calcio. Adesso, gestito dalla società, è un impianto in erba sintetica con annessi spogliatoi e campi di allenamento per il settore giovanile. Dall'improvvisazione si è passati alla programmazione. Il merito è anche di Anne Marie Morace, direttore generale della società granata e moglie di Vittorio Morace presidente del Trapani. Oggi sono 300 i ragazzini che vengono alla scuola calcio del Trapani nel quartiere di Fontanelle Sud, il quartiere più degradato della città.
La signora Morace viene da Eindhoven e per la società granata ha in mente proprio il modello olandese. "Vorrei riuscire a portare qui a Trapani la cultura sportiva e progettuale che c'è in Olanda. Il mio sogno più grande è quello di potere realizzare uno stadio nuovo - dice la signora Morace - Da soli non potremmo farcela, ma con l'aiuto di un ente pubblico si potrebbe individuare la zona dove costruirlo. Al momento non c'è nulla, ma a me piace sognare uno stadio funzionale, con ristorante, negozi e tutto quello che un impianto moderno può ospitare".
Questa intanto la nota del Comune di Trapani, sempre sulla questione stadio:
Considerati gli investimenti necessari per dotare lo stadio provinciale dei requisiti necessari per disputare partite del campionato di serie B, in linea con le direttive della FIGC, e viste le difficoltà a reperire i fondi a causa dell'ormai prossimo scioglimento della Provincia Regionale di Trapani, l'amministrazione comunale sta valutando la possibilità di realizzare, con l'ausilio di privati, un nuovo stadio. Per questo motivo ha dato mandato al settore urbanistica di individuare un'area dove poter realizzare l'impianto sportivo che, costruito con fondi privati, verrebbe successivamente annesso al patrimonio comunale.
Lo stadio provinciale è ormai obsoleto - l' inaugurazione risale al 30 ottobre del 1960- andrebbe ampliato e riqualificato con ingenti investimenti e continui accorgimenti infrastrutturali. Va sottolineato, inoltre, il futuro incerto della gestione della struttura, in termini di competenze e fruibilità. L'impianto, infatti, è ubicato nel territorio di Erice ma è di proprietà della Provincia Regionale di Trapani che il 31 dicembre prossimo verrà sciolta.
La realizzazione di un nuovo stadio di calcio moderno e funzionale è fondamentale sia in previsione delle ricadute economiche e sociali che deriveranno dalla presenza del Trapani calcio in serie B, grazie alla quale l'immagine della città verrà promossa su tutti i media nazionali generando un ulteriore impulso allo sviluppo turistico del territorio, ma soprattutto per far sì che la città sia dotata di una struttura in grado di soddisfare le esigenze della collettività trapanese, per ospitare eventi di valenza nazionale ed internazionale. Un impianto da realizzare a costo zero per le casse comunali.