Alla proposta è stato affiancato un vero e proprio progetto preliminare, redatto dallo studio d'architettura KWG e, per loro, dall'architetto Roberto Rao.
In estrema sintesi il progetto vorrebbe donare “un nuovo salotto per Trapani”: una pavimentazione in Nerello di Custonaci, con decorazioni floreale, della nuova Piazza; ovviamente il restauro conservativo dell'Abbeveratoio che verrebbe valorizzato con dei corpi illuminanti; nuove panchine realizzate su misura da artigiani locali, in ferro battuto e verniciate; un'integrazione dell'attuale impianto vegetale sia con altre alberature (lagerstroemia, ficus benJamin) e sia con arbusti (zantedeschia, spiraea vanhoutte, chlorophytum).
Un'ulteriore idea, proposta dallo studio KWG, è quella di attivare, nell'area pedonalizzata, la domenica, un mercato temporaneo dell'artigianato e dei prodotti locali, che oltre, a mantenere un legame colla tradizione, genererebbe introiti al Comune per l'affitto del suolo pubblico.
Trapanese, giovanissimo, ma con un'ampia esperienza lavorativa all'estero (Abu Dhabi), Roberto Rao ci ha voluto spiegare come è giunto al progetto.
«La Piazza dell'Abbeveratoio rappresenta, nella condizione contemporanea – scrive, nella presentazione del progetto, l'architetto Roberto Rao, dello KWG, lo studio che ha redatto la proposta di recupero - , un luogo privo della sua originaria identità storica e sociale. L'abbeveratoio, di origine seicentesca, come attestato le documentazioni storiche, ha avuto diverse collocazioni e fasi formali, sino all'attuale configurazione risalente all'ottocento, e nasce come risposta alla necessità dell'uso pubblico dell'acqua da parte dei frati carmelitani e dei pellegrini, soprattutto nei mesi estivi».
«La presenza dell'Abbeveratoio – prosegue l'arch. Rao – indica storicamente anche un luogo di transito, sia urbano sia rurale, crocevia di flussi di greggi e viandanti, e, in questo caso, è anche espressione di una architettura ricca e colta della città di Trapani».
«Oggi tale condizione – sottolinea il professionista - è completamente perduta, come la naturale propensione ad essere un luogo di aggregazione legata alla vicinanza con il Santuario-Basilica dell'Annunziata, nonché parte del percorso dei pellegrini e luogo preferenziale per l'osservazione del Santuario stesso».
«L'attenzione della popolazione, ed in particolare di coloro che abitano la piazza – conclude Roberto Rao – segnala la necessità di riappropriarsi di uno spazio aggregativo che viva sia la natura storia in esso contenuto, sia le nuove forme di socialità legate al tempo libero, trasformandolo da luogo di passaggio di transito a sosta nelle diverse ore del giorno».
“Per Un'Altra Città”, promotrice del progetto, ora è in attesa di una risposta da parte del sindaco Vito Damiano e dell'assessore ai lavori pubblici Andrea De Martino.