E questa volta a sospendere il servizio è lo stesso Comune di Marsala. Ricapitoliamo. Circa un mese fa la Regione emana un decreto col quale autorizza il Comune a predisporre un servizio bus che collegasse la città con l’aeroporto che si trova per metà (la pista) in territorio marsalese, e per l’altra metà (stazione e parcheggio) in territorio trapanese. Quindi per fare gli 800 metri che ricadono nel comune di Trapani la Regione dà il via. Poi arrivano i vigili urbani di Trapani, che sulla stazione sono quelli di competenza, e fermano il bus del comune di Marsala, mettendolo in sequestro amministrativo. Il fermo scatta perché il non aveva i requisiti per percorre percorsi extraurbani. In sostanza aveva pochi posti a sedere. Succede il putiferio, da settimane in città c’è una gran polemica e si riaccendono i campanilismi, dimenticando che alla base del sequestro c’è una semplice applicazione delle norme. Il sindaco di Trapani Damiano difende i suoi vigili, il sindaco Adamo parla di situazione “paradossale”, annuncia “continueremo come prima il servizio” e invita tutti a mobilitarsi. Avanti tutta. Vanno entrambi in Prefettura, trovano l’accordo, dice il sindaco Adamo: “abbiamo rinnovato la collaborazione tra i nostri comuni”. Torna contenta e soddisfatta. Ma adesso, dopo qualche giorno, c’è il nuovo capitolo della farsa. Il comune sospende il servizio bus in attesa di procurarsi un autobus con le caratteristiche che la Regione aveva esplicitamente scritto nell’autorizzazione a compiere il percorso. E nonostante tutto, il comune di Marsala aveva fatto di testa sua, continuando la spola Marsala-Aeroporto con autobus non a norma. Dovranno essere in sostanza bus di “classe II o III”, con maggior numero di posti a sedere rispetto a mezzi di trasporto urbani. La sospensione arriva anche dopo la diffida della Regione fatta al comune, ricordandogli proprio le prescrizioni previste nell’autorizzazione e le contestazioni fatte dai vigili urbani di Trapani. E in tutto ciò, ci scrive una lettrice, la sospensione è avvenuta in maniera del tutto improvvisa nel corso della giornata, senza nessuna comunicazione, quindi creando non pochi disagi. “Alle 16 mi ero recata a piazza del Popolo – scrive Maria Luisa – chiedendo ad un autista, visto che non vi erano indicazioni, a che ora passasse l’autobus per l’aeroporto in tempo per prendere l’aereo alle 20.30. Passa alle 19. Vado, torno per quell’ora. Alle 19.10 passa l’autobus e l’autista, la stessa persona con cui avevo parlato qualche ora prima, mi comunica che il servizio da e per l’aeroporto è stato sospeso proprio dopo le 16.00. Non sapeva neanche lui il perché, mi ha detto che forse era arrivata una telefonata dalla Regione. La Regione?
Lui era comunque molto dispiaciuto per me e, se volevo, proprio per farmi una cortesia avrebbe mandato sua moglie a prendermi e per 20 euro mi avrebbe accompagnato a Birgi!”. E pensare che subito dopo il fattaccio del sequestro il sindaco aveva avuto parole di elogio per gli autisti...