Questo l'esito dell'ultima riunione dei sindaci della provincia di Trapani, convocati dal commissario straordinario della Provincia, Darco Pellos, alla presenza anche della Camera di Commercio (che è socia dell'Airgest, la società che gestisce il "Vincenzo Florio"). La riunione è stata interlocutoria, come le tante che ci sono già state, ma ci sono stati alcuni impegni più concreti, e si va verso la firma di un protocollo di intesa tra tutti i Comuni che prevede l'introduzione di una tassa di soggiorno che andrà a finanziare un fondo che servirà per gestire le azioni di co - marketing (in altre parole: pubblicità) richieste da Ryanair per firmare il nuovo contratto quinquennale 2014 - 2019.
Ryanair per non andare via vuole circa tre milioni di euro. Questi soldi in altri tempi li avrebbe messi la Provincia. Solo che l'ente ora non c'è più, e anche se fosse ancora in vita non avrebbe neanche i soldi - è vicina al dissesto economico, ci sono problemi a pagare gli stipendi del personale - per affrontare lo sforzo finanziario. E' per questo che il commissario Pellos ha chiesto l'intervento dei Comuni, che dovrebbero contribuire secondo la propria grandezza e i benefici che traggono dai due milioni di passeggeri l'anno che transitano in aeroporto. Quindi lo sforzo maggiore è richiesto ai Comuni di Trapani e Marsala, che devono trovare tra i 300.000 e i 600.000 euro. Poi via via, a scalare, tutti gli altri Comuni. Queste somme devono essere impegnate nei prossimi bilanci, che i consigli comunali stanno per approvare, ecco perchè c'è fretta. Ma a chi andranno questi soldi? Non a Ryanair, che non può prendere aiuti o contributi diretti da enti territoriali, ma, secondo un escamotage che ha fatto la fortuna della compagnia irlandese (e sul quale indaga la Comunità Europea per violazione della libertà di concorrenza), andrebbero versati ad una società ad hoc creata sempre dai Comuni (e che dovrebbe essere in capo alla Camera di Commercio di Trapani) che poi investirà quelle somme per comprare pubblicità negli spazi di Ryanair: il sito, la rivista di bordo, i cartelli all'interno dei velivoli, eccetera. Una procedura ai limiti della legalità, ma che rimane l'unico modo - se vi vuole tenere Ryanair - per continuare il rapporto tra Trapani e la compagnia low cost più famosa al mondo.
Ma dove trovano i soldi i Comuni? A Marsala, per dire, il Sindaco, dopo aver prosciugato 400.000 euro per organizzare gli spettacoli di quest'anno, non ha i soldi - dice - nemmeno per comprare i bagni chimici per i lavoratori delle isole ecologiche. E allora, che si fa? A questo serve appunto la tassa di soggiorno, che ogni Comune potrà decidere in maniera autonoma (o un euro o due euro al giorno) e che servirà, essendo appunto una tassa di scopo, a finanziare il capitolo di bilancio destinato poi a confluire nell'acquisto dei servizi. Ma i Comuni di Trapani riescono ad avere presenze turistiche tali da garantire un'adeguata copertura? Questa è la domanda dalle cento pistole. Perchè dati ufficiali non ce ne sono, e forse è anche la volta buona che si cominciano a contare davvero, in tempo reale, i pernottamenti nella nostra zona. Per ora i numeri che girano sono solo propaganda. A Marsala, ad esempio, il Sindaco Adamo sostiene che "le presenze turistiche sono aumentate del 30%", ma è un numero non ufficiale, non certificato da nessuno, frutto di una "sensazione" che di una valutazione seria.
C'è poi da capire quale sarà il ruolo della Regione. In questo senso i Sindaci sono stati che,chiari. Faranno la loro parte, ma ci deve essere uno sforzo analogo da parte del Presidente Crocetta. Su questo fronte è al lavoro la deputazione regionale. Staremo a vedere.
«E' provato - dichiara il presidente dell'Airgest Salvatore Castiglione - che per ogni milione di passeggeri l'anno si creano mille nuovi posti di lavoro, tra diretti, indiretti e indotti. Le strutture ricettive del territorio e gli investimenti commerciali legati allo sviluppo dei servizi a supporto del bacino imprenditoriale dell'area lo testimoniano con i fatti». Senza l'intervento finanziario dei Comuni, della Regione del territorio «l'Airgest - ha aggiunto Castiglione - sarebbe obbligata a operare un ridimensionamento del ruolo dell'aeroporto».
Da gennaio a maggio Birgi ha registrato 618.807 passeggeri, con un incremento del 14,9% rispetto allo stesso periodo del 2012.