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17/07/2013 04:08:32

Voto di scambio ad Alcamo, Bonventre non si dimette più. Ma le proteste continuano

"Sono in pausa di riflessione - dichiara il Sindaco - prima di prendere una decisione che potrebbe essere grave e irrevocabile". 

E la polemica continua. Ad intervenire è Libera. L'associazione di Don Ciotti scrive: 

"Il presidio di Libera ad Alcamo intende esprimere tutto il proprio sdegno alla luce di quanto emerso dalle indagini della procura di Trapani di cui si è tanto parlato in questi giorni. Certo è che le indagini devono fare il proprio corso e sarà la magistratura ad accertare reati e pene; ma già la sola ipotesi di voto di scambio che si intuisce dalle intercettazioni è sufficiente a far comprendere che le scorse amministrative non sono state avvelenate solo dal clima politico, ma anche da tanto altro.Proprio per questo il presidio di Libera ad Alcamo condanna tali atteggiamenti mafiosi che minano la democrazia e l’immagine di un paese costituito anche da tanta brava gente."

Nelle ultime ore il Movimento Alcamo Bene Comune - che rappresenta in città la sola opposizione, da quando Bonventre ha allargato la Giunta anche ad esponenti graditi al centrodestra - è sceso addirittura in piazza:

Durante la giornata di ieri, nella quale il sindaco Sebastiano Bonventre ha deciso di ritirare le dimissioni annunciate poco prima - nonostante le indagini emerse sul voto di scambio durante le amministrative 2012 in cui è stato eletto - il movimento ABC – Alcamo Bene Comune si è recato in piazza per protestare legittimamente contro “l’alterazione della democrazia” subita dalla città di Alcamo la scorsa primavera. Le indagini infatti rivelano non solo una compravendita e un controllo capillare del voto, ma anche delle minacce di morte per il candidato sindaco Niclo Solina, sfidante al ballottaggio dello stesso Bonventre.
La presenza degli attivisti di ABC in piazza nasce dall’indignazione: nessun esponente della maggioranza e dell’opposizione dei partiti locali, e nessun membro della giunta Bonventre si è dissociato ufficialmente dagli accadimenti su cui la magistratura ha indagato, inoltre nessuno ha mai espresso solidarietà a Niclo Solina per le minacce ricevute. Alla luce di tutto ciò, ABC ha inteso manifestare, con la propria presenza, il disappunto verso Bonventre e la sua maggioranza politica, dopo il ritiro delle dimissioni.

Il Circolo di Sel di Alcamo scrive:

Quanto sta avvenendo ad Alcamo nelle ultime settimane, testimonia l' involuzione sui temi della trasparenza e nettezza politica che investe la giunta di centrosinistra. Appare incomprensibile la decisa virata a destra fatta dal sindaco Bonventre con il recente rimpasto di giunta. Alcamo è l'unico comune della provincia di Trapani ad avere ininterrottamente, fin dal 1993, un'amministrazione comunale guidata da coalizioni di centrosinistra, un primato che Bonventre rischia di vanificare con le sue ultime decisioni. Il sindaco ha nominato tre nuovi assessori appartenenti ad un'area politica estranea alla lunga storia del centrosinistra. Chiediamo al sindaco di imprimere una netta svolta alla sua azione amministrativa, ed a contribuire a fare chiarezza sugli aspetti torbidi evidenziati dalla recente inchiesta giudiziaria. Emerge la necessità di un dibattito pubblico su cosa sia diventata la politica in questo territorio, a cui noi non ci siamo mai sottratti, e a cui non ci sottrarremo neanche adesso.

Sulla vicenda interviene anche l'associazione Trapani Cambia: 

È l'ennesima conferma, questa, di quanto un sistema clientelare forte e radicato cerchi zone grigie in cui poter crescere come metastasi in un corpo già devastato come quello della provincia di Trapani.
La strategia è sempre la stessa: il coinvolgimento, in campagna elettorale, di soggetti dediti all'alterazione delle comuni regole di civiltà attraverso la compravendita di voti o la promessa di assunzioni.
Ma, guardando con più attenzione a quello che ci racconta l'indagine, diventa più chiaro il problema che all'epoca sollevò il collegio di garanzia del PD motivando con la scelta di "un criterio di opportunità" l'esclusione di Nino Papania dalla competizione nazionale e da elezione certa.
L’indagine della procura di Trapani è ormai formalmente chiusa e Papania è considerato parte lesa.
Ma, non ce ne voglia l'ex senatore, riteniamo che siano la politica quella pulita e un intero territorio le parti lese in questa vicenda.
Un passo indietro da parte di chi ha partecipato a quella competizione elettorale godendo, anche inconsapevolmente, di un sistema malato e da parte di chi ha sostenuto quelle liste e quei candidati sarebbe un atto di giustizia nei confronti di una città che ha bisogno di riscatto.
Perché se da un lato si combatte una guerra intestina destinata a rendere i progetti politici luoghi per l'affermazione di "aree" e "poteri", dall'altro c'è chi questa terra la vuole cambiare davvero.
Fatevi da parte.
Abbiamo bisogno di aria pulita.