Chiude il tribunale. Le ultime udienze civili e penali sono state celebrate nei primi giorni di questa settimana. Le prossime che avrebbero dovuto svolgersi nella sezione distaccata di via Pietro Galati saranno effettuate a Trapani. In pratica da ieri è chiuso il Tribunale. Alla ripresa, dopo il periodo feriale, dal 15 settembre in poi i cittadini di Alcamo, Calatafimi e Castellammare dovranno raggiungere Trapani per udienze e processi.
Sacrificato il tribunale sulla strada della revisione della spesa pubblica, (spending review), la chiusura è arrivata puntuale nonostante la mobilitazione degli avvocati, che un paio di mesi fa hanno raccolto in piazza Ciullo migliaia di firme per scongiurare un provvedimento destinato a creare notevoli disagi. La petizione, appoggiata dai cittadini, è stata inviata al ministro di Giustizia e a vari rappresentanti politici. Ad Alcamo è arrivata come risposta qualche generica promessa, puntualmente disattesa.
«Ieri mattina per esempio dal Tribunale rispondeva al telefono una sola persona» per come è capitato all'avvocato Ettore Rodriquez, che fa parte dell'Associazione avvocati alcamesi. «Aumenteranno i disagi per tutti - dice Rodriquez, compresi quelli per le forze dell'ordine che saranno costrette ad accompagnare a Trapani testimoni che non si presentano». Nel capoluogo per il disbrigo di pratiche amministrative così come per quelle, tanto per fare un altro esempio, di competenza del giudice tutelare.
Mediamente ad Alcamo vengono istruiti oltre 500 nuovi processi penali e un migliaio di quelli civili. Il nuovo carico al quale vanno aggiunti i processi in corso dimostrano l'importanza del tribunale alcamese, chiuso da un paio di giorni e senza speranza di poterlo riaprire.
Di recente è stato salvato l'Ufficio del giudice di pace poiché i Comuni di Alcamo, Castellammare e Calatafimi, si sono assunti tutte le spese per il suo funzionamento