Vive periodicamente dei picchi di violenza Alcamo, dove il sistema degli attentati incendiari non passa mai di moda.
Periodicamente, dicevamo, in città si registrano incendi di chiara matrice dolosa, che adesso allertano le forze dell’ordine che stanno cercando di capire cosa succede in città, se gli attacchi sono collegati, se sono intimidazioni mafiose, “semplici” regolamenti di conti o ripicche private. Negli ultimi 15 giorni sono stati quattro gli attentati incendiari. Ad essere colpite auto, negozi e portoni.
L’incendio che ha fatto più chiasso è avvenuto la scorsa settimana. Ad andare distrutta è stata l’attività della moglie del consigliere comunale Antonio Nicolosi, ex carabiniere in pensione. Un negozio di fiori nei pressi del cimitero comunale, gestito proprio dalla moglie di Nicolosi che ha subito dichiarato di non voler fare alcun passo indietro rispetto ai propri ideali e al proprio impegno politico. Sull’incendio stanno indagando i carabinieri. Mentre l’amministrazione comunale, attraverso il sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre, ha espresso solidarietà a Nicolosi. Ma gli incendi non si fermano qui.
Qualche giorno fa una Peugeot 106 è stata data alle fiamma, in via Palazzo. L’auto sarebbe di proprietà di un uomo residente in Francia, ma utilizzata dai genitori ad Alcamo. La tecnica che hanno utilizzato i piromani è di quelle caratteristiche: si prende uno pneumatico, lo si dà alle fiamme, e lo sia adagia sulla cappotta dell’auto. Questa composizione hanno trovato i vigili del fuoco arrivati sul posto in piena notte. Un altro incendio si è verificato lunedì scorso invece. Ad essere date alle fiamme stavolta delle sterpaglie attorno il Castello di Calatubo. Alcuni invece agiscono di giorno, alla luce del sole, e in pieno centro, quando tutti sono al mare. Qui, ancora uno pneumatico è stato alle fiamme davanti l’ingresso di un edificio in via XI Febbraio. I carabinieri hanno detto che quest’attentato potrebbe essere collegato a controversie private. Si esclude quindi, almeno in questo caso e almeno in questa fase iniziale delle indagini, la matrice mafiose dell’attentato. E ancora un altro incendio si è verificato dentro un garage privato, in zona Alcamo Marina. Incendio che ha distrutto una macchina, ma si esclude la matrice dolosa. Matrice dolosa che è al vaglio degli inquirenti anche per un altro incendio. Quello divampato il 23 luglio scorso, davanti l’ingresso della chiesa di Santa Maria di Gesù, dove sono andati in fiamme alcuni sacchetti con indumenti da donare a persone disagiate. Le fiamme hanno raggiunto il portone di legno che è stato danneggiato. Stupore da parte del parroco, padre Stefano Smedile, che esclude il gesto intimidatorio. Indagano comunque i carabinieri tenendo sotto occhio le dinamiche criminali in città.