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28/08/2013 04:36:21

I dipendenti comunali snobbano il decoro urbano. Va a vuoto il reclutamento per la task force

Loro, precari, a tempo determinato, stabilizzati, contrattisti, a tempo indeterminato. In venti si sarebbero dovuti spostare dalle consuete mansioni e andare in giro per la città ad assicurare il “controllo ambientale” e il “decoro urbano”. Il sapore della grande sfida però non ha attirato molti appetiti tra i dipendenti comunali. Così l’avviso di mobilità interna ha fatto cilecca, niente armata al momento. All’avviso hanno risposto pochi dipendenti. Se ne cercavano venti per andare in giro a punire chi sporcasse la città. Invece è stato un flop totale. Ma il reclutamento si ripete, le nuove richieste i dipendenti comunali le possono inviare entro le 13 del prossimo due settembre. Non ci sono premi di produzione, o di segnalazione. Non c’è un aumento di stipendio, sembra. Ma la gratifica di andar a caccia di cattivi. “Il trasferimento del dipendente a seguito della selezione - si legge infatti nel nuovo bando invito - non comporta alcuna modifica del trattamento economico fondamentale e sarà disposto, previa verifica delle esigenze lavorative di servizio, con provvedimento dell'amministrazione comunale”. E chi lo esclude che i cattivi sono pure loro, gli stessi dipendenti comunali che buttano spazzatura per strada, sporcano e deturpano? Nessuno. E sicuramente ci sarà rimasta molto male Giulia Adamo che sin dalla sua elezione ha fatto del decoro urbano uno dei suoi principali obiettivi. Diciamo che finora non è che ci sia riuscita molto, soprattutto quest’estate. La dimostrazione sono le numerose segnalazioni arrivate alle redazioni da parte di cittadini che denunciano angoli di strade coperti da sacchetti della spazzatura. Ma basta fare un giro per strada per vedere che la città è sporca. I marsalesi, quelli che denunciano i cumuli di spazzatura selvaggia, se la prendono un po’ con i loro concittadini e un po’ con l’Amministrazione comunale e l’Aimeri Ambiente per lo scarso controllo del territorio. Eppure a dicembre era stata approvata una delibera dalla giunta comunale che prevedeva multe anche per chi sporcava attraverso i volantini pubblicitari. “Tutti gli sforzi rischiano, però, di essere vanificati a causa di volantini e depliant che vengono buttati per terra sia da chi li distribuisce che da alcune persone dotate di poco senso civico – aveva dichiarato Adamo. Intensificheremo i controlli, multando i trasgressori. Non tollereremo più che gli sforzi di tanti vengano vanificati dall'incuria di pochi”. Mai più quindi, e via al reclutamento. Ma l’”Armata Brancaleone” al momento non s’ha da fare. 

Tutto procede nel frattempo senza alcuna trasparenza. Ci sono delle associazioni, delle "guardie ambientali", che collaborano con l'Ato Tp 1 e i vigili urbani di Marsala, per elevare multe e controllare il corretto deposito dei rifiuti. Chi sono? Quanto vengono pagate? Come è stato scelto questo personale? Domande senza risposta. L'Ato Tp 1, infatti, non rispetta la legge, e i due commissari liquidatori Provenzano e Tumbarello non rendono noto nulla circa gare d'appalto e fornitori. E ha dovuto fare spallucce, indredibilmente, in consiglio comunale anche il vicesindaco Antonio Vinci. Nella seduta di ieri ha ribadito che le guardie ambientali che collaborano, per il controllo deposito rifiuti, col Corpo dei vigili urbani non hanno rapporti col Comune, ma con l’Ato, e che non sa quale è il tipo di convenzione, come sono state selezionate e quanto vengono pagate.