Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/09/2013 02:25:00

Estorsione a Bongiorno. Asaro non risponde

 Mariano Asaro è rimasto in silenzio. L'ex reggente della famiglia mafiosa di Castellammare s'è avvalso della facoltà di non rispondere. Asaro, recluso nella casa circondariale di Sulmona, è stato raggiunto nei giorni scorsi da una nuova ordinanza di custodia cautelare. È indagato, insieme con Gaspare Mulè e Fausto Pennolino, arrestati il 5 settembre scorso dagli agenti della squadra mobile di Trapani guidati dal vice questore Giovanni Leuci, nell'ambito delle indagini riguardanti l'estorsione ai danni del presidente di Confindustria Gregory Bongiorno.
I fatti contestati ad Asaro risalgono al periodo di Pasqua di sei anni fa. Bongiorno sarebbe stato avvicinato da Fausto Pennolino, titolare di un ristorante a Castellammare del Golfo, e condotto da Asaro che gli avrebbe chiesto l'esborso di una somma di denaro. Asaro, che è assistito dall'avvocato Donatella Buscaino, è considerato un personaggio di primo piano della mafia castellammarese. Sin dal 1982 avrebbe fatto parte dell'organizzazione criminale. Personaggio scaltro in grado di vantare anche legami con la mafia americana. Per questi fatti è stato condannato ad otto anni e quattro mesi di reclusione. Ma nonostante la detenzione una volta tornato in libertà avrebbe ripreso le attività di sempre. Dal 1995 al 2005 Asaro avrebbe rivestito anche il ruolo di reggente della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo. A seguito di giudizio immediato è stato condannato, per questi ulteriori fatti, a 15 anni confermata in appello. Anche gli altri due indagati, Gaspare Mulè e Fausto Pennolino, già processati per fatti di mafia, secondo gli inquirenti, sarebbero due personaggi di primo piano all'interno della famiglia mafiosa castellammarese. «Tra il 2005 ed il 2008 - si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna del 2009 - essi si ponevano reiteratamente ed in modo duraturo a disposizione della famiglia mafiosa di Castellammare e del suo reggente Mariano Asaro, partecipando alle fasi deliberative e organizzative di atti delittuosi finalizzati al perseguimento degli scopi dell'organizzazione criminale». I due sono stati già sentiti nei giorrni scorsi.