Continua oggi a Marsala, in Tribunale,il processo «Golem 2», che vede imputati il capomafia Matteo Messina Denaro e dodici suoi presunti fiancheggiatori.
Nell'ultima udienza, con l'avvocato Vito Signorello, sono state avviate le arringhe difensive, che continueranno oggi. Tra i fiancheggiatori, secondo l'accusa, anche Giovanni Filardo, cugino del boss, per il quale i pm Guido e Sabella hanno invocato la condanna a 21 anni di carcere. L'avvocato Signorello ha chiesto l'assoluzione e ha evidenziato che l'accusa di far parte dell'associazione mafiosa è stata conseguente all'appellativo (il biondo») che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato attribuito a Filardo. «Basta guardare il mio assistito - ha detto il difensore - per comprendere che non ha nulla di biondo. Non ci sono prove che sia lui. Tra l'altro, Filardo e Giovanni Risalvato usavano chiamarsi piuttosto Ambrogio e Ambrogino».
Signorello ha ricordato che per due volte è stata perquisita, usando anche le ruspe, la casa di Filardo durante le ricerche del superlatitante. Contestate anche le intercettazioni. «Anche in questi casi - ha affermato - è accaduto di sbagliare persona». Poi, il legale ha concluso dicendo che Filardo «non ha mai incontrato» Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo. «E questo - ha ribadito - lo ha dichiarato anche l'investigatore Linares». Le arringhe difensive proseguiranno oggi e il 4 ottobre. Per i 13 imputati sono stati chiesti 202 anni di carcere.