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03/10/2013 06:55:00

"Non accetto strumentalizzazioni sulla cittadinanza onoraria di Castelvetrano a Sodano"

Felice Errante, sindaco di Castelvetrano, domenica, in tv a L’Arena di Massimo Giletti, c’era lei e ha parlato di abusivismo edilizio. Di quello che succede a Triscina.
 

Ma non sono andato tanto per apparire in tv. E’ servito per parlare di un aspetto importante del nostro territorio.
 

Un aspetto spinoso. Dell’abusivismo a Triscina se n’è occupato anche Pasquale Calamia, consigliere comunale del Pd e vicecapo di gabinetto dell’assessore regionale Lo Bello. A Calamia la scorsa settimana hanno tagliato le gomme dell’auto. Ha altri precedenti, perché testimoniando al processo Golem, sui fiancheggiatori a Matteo Messina Denaro, ha raccontato di quando diedero fuoco alla sua casa. Ma c’è tensione in città?
 

Sì. Le due cose però non sono collegate, però, perché conosciamo chi sono i proprietari delle case abusive a Triscina e sono persone per bene. Ma la tensione si tocca con mano.
 

Cosa deve fare un sindaco in questi casi?
 

Noi sindaci siamo molto esposti e tentiamo nel miglior modo possibile di affrontare questo tipo di problemi. È un momento molto delicato, dovuto alla crisi sociale, non più solo economica.
 

Castelvetrano, come Corleone, essendo stata una città di mafia perché ha dato i natali a importanti esponenti di Cosa nostra, ha sempre i riflettori puntati.
 

Qualsiasi cosa accada.
 

In questi giorni è stata inaugurata una via dedicata a Rita Atria. Un gesto importante. Ma alcuni hanno sottolienato che si tratta di una strada periferica. 
 

Abbiamo inaugurato questa via semplicemente perché era un atto dovuto nei confronti di una giovane testimone di giustizia che in tempi diversi da quelli dai nostri ha saputo prendere le distanze dalla criminalità organizzata. Abbiamo intitolato la prima strada possibile.
 

Altre polemiche ci sono state sul suo rifiuto a dare la cittadinanza onoraria all’ex Prefetto Fulvio Sodano, come era stato chiesto da Libera. Perché questa decisione?
 

Sarei tentato dal scusarmi con Sodano, se avessi davvero negato la cittadinanza onoraria come è stato asserito. Io non ho negato niente.
 

Cosa è successo allora?
 

Purtroppo Sodano è oggetto di strumentalizzazioni da parte di qualcuno che ritiene di cavalcare un ragionamento politico utilizzando una persona specchiata e al di sopra di ogni sospetto come lui. Io non mi presto alle strumentalizzazioni politiche e in funzione di questo ho rappresentato ad alcuni sostenitori di Libera che questo ragionamento deve essere condiviso dall’intero consiglio comunale, cosa che farò a prescindere da quello che dice Libera. Deve essere chiaro un dato....
 

Quale?
 

Così come la mafia non può condizionare questo sindaco e questa amministrazione, neanche altri sono in condizione di imporre delle scelte e minacciare chissà quali reazioni se queste scelte non vengono condivise.
 

Vuole dire che non si accettano i ricatti neanche dell’antimafia?

Io non accetto ricatti da nessuna parte. Tento di fare il mio ruolo con la modestia e le capacità che ho, nel tentativo di fare la cosa giusta, la cosa più equilibrata in quel determinato momento storico. Tutto questo nel rispetto delle norme vigenti.
 

Quindi non ha nulla contro la cittadinanza a Sodano?
 

Io stimo molto il Prefetto Sodano. Ma sapete benissimo che attorno alla sua vicenda ci sono in atto delle strumentalizzazioni politiche che purtroppo coinvolgono una persona specchiata che non gradirebbe essere strumentalizzata. L’usare Sodano per attivare campagne politiche non troverà sicuramente sponda nel sindaco di Castelvetrano.
 

Si rischiava a Castelvetrano lo stesso epilogo di Trapani? Lì dopo otto anni di polemiche, tira e molla, hanno votato in consiglio comunale la cittadinanza onoraria, ma poi Sodano ha rifiutato.
 

Certo. La strumentalizzazione mi viene confermata anche da come sono andati gli eventi.
 

E come sono andati?
 

Ho risposto a Libera con una mia nota scritta, firmata e protocollata il 9 settembre. I coordinatori cittadini di Libera hanno ritenuto opportuno di replicare guarda caso il 27 settembre, giorno in cui inauguravamo la via a Rita Atria. Quando qualcuno poi si mette a pensar male, ogni tanto ci azzecca.
 

E lei ha “pensato male”?
 

Questo non appartiene alla mia tradizione politica.
 

Allora che idea s’è fatta?
 

Che, in qualche modo, qualcuno tenta di strumentalizzare tutto e tutti. Non ce lo possiamo permettere. È un periodo così delicato che non nessuno si può permettere di strumentalizzare aspetti così importanti e belli come quello del conferimento di una cittadinanza onoraria.
 

Bisogna trovare un posto terzo, in questo territorio, dove poter parlare di mafia, antimafia, legalità, senza incorrere in slogan e anatemi. Questo spazio manca.
 

Eccome.
 

Ha avuto modo di confrontarsi con i responsabili di Libera?
 

Certo. Quello che sto dicendo adesso l’ho anche detto alla coordinatrice di Libera Castelvetrano. Ho cercato di farle capire, ma non ci sono riuscito.
 

E lì si è infiammata la polemica…
 

Io non ho il carattere per fare polemiche, gli attacchi della stampa non mi fanno né caldo né freddo. Ho altri problemi a cui pensare. Dai migranti che sbarcano sulle nostre coste, il pagamento degli stipendi, difendermi da ogni infiltrazione illegale nella cosa pubblica, devo essere vigile, devo fare il mio dovere.
 

In sostanza lei dice, la cittadinanza onoraria a Sodano non è in cima alla mia lista di cose da fare specie se ho il sospetto che sia usata per fini politici.
 

Non ritengo che il problema di Castelvetrano sia dare la cittadinanza onoraria a Fulvio Sodano o il diniego della stessa.
 

Ma lei si sente un sindaco antimafia?
 

Non voglio essere etichettato né come un sindaco antimafia.  Sono un sindaco che rispetta la legge, e basta.