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15/10/2013 12:39:00

Lombalgia: come sconfiggerla grazie all’Osteopatia

Aldilà dell’età e del sesso, l’80% della popolazione mondiale soffre o ha sofferto di lombalgia, volgarmente chiamato mal di schiena. Sebbene alcuni soggetti siano più a rischio di altri a causa della loro predisposizione o attività lavorativa, la lombalgia non risparmia nessuno. Essa è, infatti, la maggior causa mondiale dell’assenteismo dal posto di lavoro.
La lombalgia esiste da quando l’uomo ha imparato a stare eretto e a lottare contro la forza di gravità. Oltre la metà dei pazienti, che un osteopata visita, ne soffre. Molte persone ne soffrono da anni e il loro disturbo è cresciuto nel tempo passando da lieve a sempre più imponente, fino a diventare cronico. Molti, invece lamentano dolore lombare acuto dopo aver spinto un mobile o sollevato un oggetto pesante, altri vengono colti di sorpresa, magari dopo un movimento insignificante che lascia provati per la sua potenza e, talvolta, anche bloccati, come nel caso del classico "colpo della strega".

Tante le cause di questo problema. La prima cosa a cui si pensa, però, è la postura: il modo in cui si sta in piedi o seduti, il modo in cui ci si muove. Spesso questa è davvero la responsabile del disturbo, ma il mal di schiena può anche essere la conseguenza di un trauma (ciò che resta dopo un incidente oppure una brutta caduta). La condizione generale della zona lombare o dorsale può essere influenzata anche da quella di vari organi interni: ad esempio, gli organi pelvici (utero, ovaie, prostata, vescica) e l’intestino, che dal punto di vista neurologico sono in relazione con la zona lombosacrale della colonna vertebrale e sono direttamente ancorati alle vertebre lombari, al sacro e alle ossa del bacino tramite i loro legamenti.
I pazienti in sovrappeso e con un addome prominente o una cicatrice addominale (cesareo, appendicectomia, etc) aumentano la loro curva fisiologica di lordosi e lo stress lombare, con conseguente discopatia e talvolta compressione dei nervi con irradiazione agli arti inferiori.

È questa visione d’insieme delle cause e degli effetti che permette all’osteopatia di essere preziosa ed efficace contro il mal di schiena.
La prima visita osteopatica inizia con l’anamnesi (cioè la raccolta di informazioni relative al caso specifico), successivamente vengono esaminati eventuali test diagnostici già in possesso della persona (radiografie, ecografie, risonanze), per poi passare all’esame obiettivo osteopatico e posturale e ai test specifici per valutare come sta lavorando complessivamente il corpo. Grazie a questo “esame” preliminare, il terapeuta individua la causa del dolore: è questa che verrà affrontata per prima, con le manipolazioni più adatte. In molti casi, infatti, un intervento adeguato può risolvere il mal di schiena anche trattando zone del corpo lontane da quella in cui si sente dolore. Non esiste un protocollo terapeutico uguale per tutti i pazienti affetti da lombalgia. Ogni caso è diverso da ogni altro, perché la causa è diversa, perché la storia clinica è diversa! La scelta del tipo di manipolazioni e del numero di sedute dipendono dal tipo di disturbo da trattare, ma soprattutto dalla reazione del corpo al trattamento. In linea generale si eseguono da 2 a 4 trattamenti ravvicinati (uno a settimana) e poi man mano che i sintomi regrediscono e che l’assetto posturale migliora, si distanziano progressivamente, fino ad un controllo mensile per il mantenimento dei risultati ottenuti, evitando così recidive. Compito dell’osteopata non è solo quello di somministrare il trattamento, ma anche quello di dare consigli utili su come mantenere i risultati ottenuti, tramite, ad esempio, esercizi posturali etc. L’obiettivo fondamentale del trattamento osteopatico è, dunque, quello di restituire all’organismo il ritmo e la mobilità, che garantiscono il buon funzionamento degli organi e degli apparati.
L’osteopata collabora abitualmente con medici specialisti (ortopedici, fisiatri, neurochirurghi, ginecologi, odontoiatri, pediatri, etc). Non va, dunque, a sostituirsi alla medicina classica, bensì è uno strumento in più di cui può servirsi il medico per giungere ad un obiettivo comune: “il benessere del paziente”.

A cura dell’Osteopata Federica Farinola
federica.farinola@tiscali.it
+ 39 349 7175839

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