Il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero ieri sera ha fatto una visita (non programmata) alla tenda pneumatica che da ieri pomeriggio ospita il presidio medico sanitario della Croce Rossa nei pressi dell’accampamento di tende con 500 migranti subsahariani in contrada Erbe Bianche a Campobello di Mazara. L’iniziativa è partita da volontari, associazioni e CRI, mentre dalla commissione prefettizia in Comune si attende che venga ufficializzato un intervento da affidare alla CRI. Alla tenda il Vescovo ha incontrato 4 sorelle della Croce Rossa, componenti dell’Agesci e volontari del movimento “Campobello Comune Virtuoso”, oltre che un gruppo di migranti. A Campobello è già attivo da alcune settimane un coordinamento di associazioni e volontari (interlocutore con la CRI), dove collaborano anche tutte le Caritas cittadine. «Quello che qui vedo è l’assunzione di un protagonismo civile e civico da parte della gente, che di fronte ad un problema umanitario non reagisce in maniera istintiva dando sfogo al mal di pancia, ma s’immedesima. Lì dove può fare qualcosa, sollecita le istituzioni perché vengano appresso alla buona volontà ed alla generosità della gente», ha detto monsignor Mogavero. Il Vescovo ha dato l’ok alla Fondazione San Vito Onlus per la concessione gratuita della tenda, un privato cittadino ha messo a disposizione il recinto della proprietà privata, fornendo anche luce e acqua. «L’accampamento? È peggio di una bidonville – ha detto il Vescovo – io non sono entrato all’interno, ma per quello che ho sentito e letto in questi giorni sulle cronache nazionali dei giornali e tv, è una realtà dove il livello di vita è subumano ed è un offesa non per loro, è un’offesa per noi. Non possiamo consentire che in un Paese civile, con una tradizione umanitaria e religiosa, possano succedere queste cose. Ben vengano queste iniziative, perché risvegliano la parte migliore della nostra coscienza popolare, delle nostre tradizioni culturali, di solidarietà, di accoglienza e di soccorso a chi ha bisogno del nostro aiuto». Il Vescovo della questione ne ha già parlato col Prefetto di Trapani Leopoldo Falco.